Sono stati condannati a 3 anni e 4
mesi e a 2 anni e 8 mesi di reclusione due giovani che lo scorso
13 maggio, a Milano, aggredirono a calci e pugni due dipendenti
dell'Azienda dei trasporti milanesi che erano intervenuti quando
un loro collega, autista di un bus, si era dovuto fermare a
causa di atti vandalici compiuti dai due e da un loro amico
minorenne. Lo ha deciso, al termine del processo con rito
abbreviato, il gup Sofia Fioretta, a seguito delle indagini
della polizia, coordinate dal pm Stefano Ammendola, che lo
scorso luglio avevano portato all'arresto dei due ventenni,
difesi dal legale Robert Ranieli.
In particolare, il giudice ha condannato Leon Wisem Mohamed
Touil, 25 anni, a 3 anni e 4 mesi e Lorenzo Pierre Lablache, 22
anni, a 2 anni e 8 mesi per lesioni gravi, interruzione di
pubblico servizio e violenza a incaricati di pubblico servizio.
I due, cugini italiani di origine marocchina, erano stati
arrestati perché i loro volti erano stati ripresi nelle immagini
delle telecamere di piazzale Cadorna.
I due quella notte, ubriachi e assieme a un 17enne (indagato
in un procedimento davanti al Tribunale per i minorenni), erano
prima saliti sul bus a Porta Genova, ma erano dovuti scendere
perché non c'era posto e a quel punto avevano cercato di
scagliarsi contro l'autista che era, però, rimasto al sicuro
all'interno della cabina di guida. Così si erano lasciati andare
ad una serie di atti vandalici. Avevano preso, poi, la corsa
successiva e avevano raggiunto il bus in piazzale Cadorna, dove
l'autista era sceso per
valutare i danni al mezzo. Gli altri due dipendenti Atm, nel
frattempo, sono arrivati per difendere il collega e hanno avuto
la peggio: uno ha riportato fratture al volto e al naso e
l'altro una distorsione al ginocchio. In aula i due giovani
hanno chiesto scusa e si sono detti pronti a risarcire le
vittime del pestaggio anche se al momento, hanno spiegato, non
hanno disponibilità economiche.
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