E' il Covid-19 a far crescere del 7%
la spesa alimentare delle famiglie italiane nel primo trimestre
si base annua. Si tratta della variazione più forte degli ultimi
dieci anni dovuta alle restrizioni imposte per fronteggiare il
diffondersi del coronavirus in tutto il territorio nazionale
dalla fine di febbraio. Quanto ai tre prodotti super star nel
carrello sono le uova con vendite record del 14%, gli oli e i
derivati dei cereali con l'8%. E' quanto emerge dal report dei
consumi sui primi tre mese del 2020 di Ismea, dopo il timido
+0,4% registrato a fine 2019. I dati hanno evidenziato un deciso
+18% dei consumi delle famiglie a marzo che ha dato slancio a
tutto il trimestre.
A fare da traino, segnala il report, sono i prodotti a largo
consumo confezionato con +9,7% a cui si è maggiormente rivolta
l'attenzione nelle prime settimane di emergenza; ma anche per i
prodotti freschi sfusi la spesa inverte il trend e diventa
positiva (+1,1%). Nel solo mese di marzo le vendite per i
prodotti confezionati hanno registrato incrementi del 20% e
quelle per i freschi sfusi del 9%. A perdere posizioni nel
carrello in fase di emergenza, sono le bevande che pur
aumentando del 5,2% su base annua, mostrano diversamente dai
periodi precedenti un impulso meno deciso rispetto ai generi
alimentari. Tutti i comparti, segnala ancora il report, hanno
incrementi di spesa che vanno dal 4% al 14%. Se brillano le
vendite dio uova oli e derivati dei cereali, sotto la media
invece ci sono i vini (+4,2%) e i prodotti ittici (+4,3),
malgrado le conserve ittiche a partire dal tonno in scatola,
abbiano rappresentato ad inizio emergenza uno dei prodotti più
ricercati con incrementi settimanali delle vendite del 20%.
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