Il calo delle Borse asiatiche e la
conferma della scommessa della presidente della Bce su tassi
elevati per battere l'inflazione non hanno aiutato i mercati
europei, sia quelli dei bond sia i listini azionari.
La Borsa peggiore è stata quella di Madrid, che ha chiuso in
ribasso dell'1,2%, con Parigi che ha segnato una limatura finale
dello 0,8%, mentre Londra e Francoforte hanno perso lo 0,7%.
Seduta negativa anche per la Borsa di Milano, con l'indice Ftse
Mib che ha concluso in ribasso dello 0,68% a 28.382 punti. Ha
provato a tenere Amsterdam, in calo comunque dello 0,4%.
In una giornata di tensione per i titoli di Stato europei, lo
spread tra Btp e Bund a 10 anni ha chiuso piatto: il
differenziale è a 186 punti base, con il rendimento del prodotto
del Tesoro al 4,65%.
In corsa invece il prezzo del gas: il future con consegna a
ottobre ha concluso in crescita dell'11% a 44,4 euro al
Megawattora, riportandosi ai livelli di fine agosto. A incidere
sulla materia prima soprattutto le incertezze nella continuità
delle forniture norvegesi, che da diversi giorni procedono a
singhiozzo per attività di manutenzione degli impianti.
In questo quadro, in Borsa a Milano il titolo peggiore tra
quelli a elevata capitalizzazione è stato quello di Amplifon
che, dopo un'indagine dell'Antitrust sui mercati degli
apparecchi acustici, ha segnato un ribasso finale del 3,9%. Male
anche Nexi (-3,6%) e Tim, scivolata del 3,2% a 0,31 euro dopo la
richiesta da parte di Kkr di una dilazione per formulare
l'offerta sula rete. Vendite inoltre su Erg e Moncler, in
ribasso di oltre due punti percentuali.
In tenuta le banche dopo la riformulazione dell'imposta sugli
extraprofitti, con il settore trainato da Banco Bpm in aumento
del 2%. Positiva anche Mps (+0,8%), mentre fuori dal comparto
del credito ha chiuso leggermente in rialzo Iveco (+0,9%).
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