Riaprire il termine del 25 novembre,
sbloccare i crediti incagliati e riordinare tutto il sistema
degli incentivi per interventi sugli immobili. Queste, in
estrema sintesi, le richieste formulate da Confedilizia in
un'audizione presso la Commissione Bilancio del Senato in
merito al decreto "Aiuti-quater". Due le esigenze nell'immediato
secondo l'associazione: per sbloccare i crediti fermi presso
gli intermediari, il cui stallo sta provocando problemi enormi
in tutta Italia Confedilizia invita a ipotizzare anche forme di
coinvolgimento diretto dello Stato (con l'acquisto di crediti
incagliati da parte di sue partecipate), evidentemente limitate
a questa fase transitoria. La seconda esigenza evidenziata è
quella di riaprire il termine del 25 novembre per la
presentazione della comunicazione di inizio lavori per ridurre
quanto possibile i problemi che il brusco cambiamento sta
creando a famiglie, professionisti e imprese. Confedilizia
inoltre invita il parlamento e il governo a procedere a una
riorganizzazione di tutta la normativa esistente per un sistema
stabile ed equilibrato di sostegno per la riqualificazione del
patrimonio immobiliare. Secondo l'associazione però non ci
dovrà essere una misura di detrazione unica ma dovranno
continuare a essere maggiormente incentivati - come sinora
accaduto con il sismabonus e l'ecobonus, poi confluiti nel
superbonus - gli interventi di miglioramento sismico e quelli di
efficientamento energetico
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