Riduce il calo Piazza Affari a meno
di un'ora dalla fine delle contrattazioni. L'indice Ftse Mib
cede l'1,65% a 20.984 punti, con il differenziale tra Btp e Bund
decennali tedeschi che riduce il rialzo a 195,7 punti base, con
il rendimento annuo italiano in flessione di 3,7 punti al
3,186%. Pochi i rialzi sul paniere dei grandi titoli. Tra questi
Saipem (+6,49%), nell'ultimo giorno di contrattazioni dei
diritti sull'aumento di capitale da 2 miliardi di euro, che
cedono il 77,89%. Bene anche Amplifon (+3,3%), Ferrari (+1,29%),
sull'onda lunga del parere degli analisti di Jefferies, Diasorin
(+1,03%), Nexi (+0,54%), Recordati (+0,3%), Prysmian (+0,39%),
Inwit (+0,38%) e Moncler (+0,22%), insieme a Terna (+0,19%).
Pesano Tenaris (-7,01%) ed Eni (-4,99%), frenate dal calo del
greggio (Wti -4,6% a 103,4 dollari al barile) e dalle previsioni
degli analisti di Citigroup, che indicano un calo fino a 65 euro
al barile in caso di recessione. Frena il resto del comparto
industriale con Leonardo (-7,39%), Iveco (-4,79%) e Stellantis
(-2,52%) dopo il calo del 14% delle vendite di auto in Francia
nel mese di giugno. Difficoltà anche sul fronte bancario da Bper
(-4,45%) a Banco Bpm (-3,92%). Pesanti anche Intesa (-2,35%) e
Unicredit (-2,14%).
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