Seduta fiacca e con pochi scambi
in Piazza Affari con New York chiusa per la Festa
dell'Indipendenza. L'indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,05% a 28.162
punti, tra scambi sottili per 1,34 miliardi di euro di
controvalore, il più basso delle ultime 5 giornate. In crescita
a 189,7 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali
tedeschi, con il rendimento annuo dei titoli italiani in
crescita di 15,8 punti al 3,225%.
Sugli scudi Diasorin (+3,72%), maglia rosa tra i grandi
titoli sull'onda lunga dell'investimento di Exor (-0,46%)
sull'Istituto di cura francese Mérieux annunciato lo scorso 1
luglio, con una quota del 10% derivante da un aumento di
capitale riservato. Contrastate Tenaris (+3,65%), Eni (+2,41%) e
Saipem (-6,94%). Le prime due hanno beneficiato insieme a Saras
(+1,17%) delle quotazioni del greggio (Wti +1,82% a 110,38
dollari al barile) e del gas (+10,26% a 162,94 euro al MWh) con
lo sciopero in arrivo domani dalla Norvegia, che potrebbe
ridurre del 13% le proprie esportazioni di metano. Quanto a
Saipem, invece, si chiudono domani le negoziazioni dei diritti
sull'aumento di capitale da 2 miliardi di euro, che hanno ceduto
oggi l'82,35%.
Ha corso Ferrari (+2,39%), spinta dagli analisti di
Jefferies, che hanno raccomandato di 'mantenere il titolo in
portafoglio', mentre non ce l'ha fatta Stellantis (-1,06%). In
luce Tim (+1,91%), alla vigilia dell'Investor Day. Poco mosse
Unicredit (+0,07%) Bper (-0,07%), pesanti invece Banco Bpm
(-1,85%) e Intesa (-2,4%) in vista del meccanismo allo studio
della Bce per scongiurare extra-profitti da parte delle banche
per effetto del rialzo dei tassi. Hanno pesato infine le
affermazioni del presidente della Bundesbank Joachim Nagel,
secondo il quale un eventuale scudo anti-spread può essere
giustificato "solo in circostanze eccezionali e in condizioni
strettamente definite".
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