Si confermano in rosso le
principali borse europee con gli indici Usa contrastati (Dow
Jones in parità e Nasdaq -0,9%), mentre la spia rossa
dell'inflazione spaventa gli investitori. In Europa la peggiore
è Francoforte (-2,42%), preceduta da Milano (-2,2%), Parigi
(-1,83%), Madrid (-1,6%) e Londra (-1,3%). Si assesta a 135,2
punti lo spread tra Btp e Bund tedeschi, con il rendimento annuo
dei titoli decennali in calo di 3,2 punti all'1,1267%.
Con l'avanzata dei tassi d'inflazione nelle due sponde
dell'Atlantico cresce il timore di una possibile stretta da
parte delle banche centrali, mentre la presidente della Bce
Christine Lagarde annuncia da Davos che l'Eurotower è "pronta ad
agire".
Amplia il calo il greggio (Wti -1,08% a 84,57 dollari al
barile), mentre balzano i metalli, ad eccezione dell'oro
(-0,18%).
Le vendite interessano tutti i settori, ma colpiscono in
particolare quello dell'auto, dopo i recenti dati sulle
immatricolazioni. Cedono Stellantis (-4,1%), sull'onda lunga
della cessione dell'1,1% da parte della cinese Dongfeng, Volvo
(-3,8%), Ferrari (-3,78%), Volkswagen (-2,65%) e Bmw (-2,45%).
Segno meno per il comparto siderurgico su cui pesano i timori di
un rallentamento dell'economia. ArcelorMittal lascia sul campo
il 6%, Bhp il 4% e Anglo American il 3%, mentre in Piazza Affari
frenano Prysmian (-4,76%) e Tenaris (-4,32%). Sotto pressione i
produttori di semiconduttori Infineon (-4,68%), Ams (-3,71%) ed
Stm (-3,56%). In campo bancario frenano Unicredit (-3,33%),
Barclays (-3,11%), Bnp (-2,68%), Bper (-2,45%), Lloyds
(-2,45%), Mediobanca (-2,33%), Santander (-1,96%), Banco Bpm
(-1,57%) e Intesa (-0,78%).
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