Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

S&P, non vediamo grande aumento spread in vista elezioni

S&P, non vediamo grande aumento spread in vista elezioni

Broyer, probabile continuità politica, non voto anticipato

ROMA, 13 gennaio 2022, 20:13

di Domenico Conti

ANSACheck

(archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

(archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
(archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le elezioni per il Presidente della Repubblica non preoccupano più di tanto i mercati e non faranno infiammare lo spread. E' la previsione di S&P, che arriva mentre la Bce, che tiene d'occhio il differenziale italiano, rassicura: anche con una politica monetaria meno espansiva, ci saranno margini d'intervento per 'raffreddare' eventuali situazioni di tensione. "Non vedo un grande aumento dello spread in vista delle elezioni presidenziali in Italia, penso che il differenziale resterà più o meno sui livelli attuali", ha dichiarato oggi Sylvain Broyer, capo economista per l'Europa di S&P Global Ratings, durante una conferenza stampa sull'economia italiana. Parole che arrivano dopo alcuni mesi più 'caldi' che hanno visto lo spread tornare sopra quota 130 (131 oggi in chiusura) da sotto 100, dove era fino all'estate. Giusto oggi, il Btp a tre anni venduto in asta dal Tesoro è tornato ad avere un rendimento positivo (0,14% da -0,10%) per la prima volta da ottobre 2020.

Certo, per S&P le priorità della politica italiana devono essere "non mettere a rischi l'attuale forte fiducia di imprese e famiglie", un tema fortemente legato a una bassa litigiosità politica e a una compattezza dei partiti sulle riforme da fare. Ma "la nostra ipotesi base - racconta Broyer - è che non ci sia un grande incentivo per andare a elezioni anticipate, siamo abbastanza fiduciosi in una situazione di continuità". Fiducia, insomma, sulla permanenza di Mario Draghi in una posizione di vertice. Per S&P il "modesto allargamento" dello spread, più che alle torsioni della politica sul Quirinale, ha a che fare con la riduzione del ruolo della Bce nell'acquistare debito, che ha portato Francoforte a finanziare l'intero disavanzo italiano nel 2020 e oltre il 90% nel 2021. Francoforte, nella riunione del 16 dicembre 2021, ha annunciato un passo indietro di fronte al rafforzamento dell'inflazione.

Ma con sfumature che non mettono a rischi i conti e lo spread italiani, secondo S&P. Nel Bollettino economico, la Bce dedica alcune righe agli spread, specchio del costo degli Stati per finanziarsi sui mercati. Nota che, da ottobre, "sono rimasti relativamente stabili in Portogallo e Spagna, ma in Italia sono aumentati di circa 15 punti base". Ma poi ribadisce che, anche se il programma pandemico Pepp sarà terminato a marzo, le banche centrali dell'euro reinvestiranno i titoli che hanno in portafoglio "almeno sino alla fine del 2024" (un'estensione di un anno) e "in caso di ulteriore frammentazione del mercato connessa alla pandemia, i reinvestimenti potranno essere adeguati in maniera flessibile nel corso del tempo, fra le varie classi di attività e i vari paesi in qualsiasi momento". Margini di intervento che, secondo S&P, consentiranno alla Bce di spegnere fiammate eventuali dei rendimenti. Quella sui reinvestimenti - spiega Broyer - è la decisione chiave, che avrà un impatto di stabilizzazione".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza