Appaiono contrastate le principali
borse europee dopo un avvio fiacco e all'indomani di un rally
che ha fatto recuperare 244 miliardi di capitalizzazione. Tra
prese di beneficio e timori residuali sulla variante Omicron del
coronavirus i listini non riescono a tenere botta, mentre i
futures Usa sono in rialzo. Madrid (-0,43%), Milano (-0,24%) e
Francoforte (-0,08%) procedono in calo a differenza di Parigi
(+0,32%) e Londra (+0,41%). In calo il greggio (Wti -0,54% a
71,66 dollari al barile) e l'acciaio (-0,34% a 4.424 dollari la
tonnellata), mentre salgono tutti gli altri metalli a partire
dal ferro (+2,23% a 663,5 dollari la tonnellata). In rialzo
anche il gas (+2,57% a 98.35 euro al Mwh). Stabile il dollaro
sullo yen e sulla sterlina, in calo invece a 1,128 sull'euro.
Risale il differenziale tra Btp e Bund tedeschi, che si porta a
132,4 punti, con il rendimento annuo dei titoli decennali in
crescita di 2,1 punti allo 0,94%.
Scivolano i petroliferi Bp (-1,2%), Shell (-1,19%),
TotalEnergies (-0,93%) ed Eni (-0,88%), insieme a Tenaris
(-1,01%) e Saipem (-1,63%), maglia nera in Piazza Affari. prese
di beneficio sul comparto dei microchip, che ha sorretto gli
indici di Borsa nella vigilia. Cedono in particolare Infineon
(-3%), Soitec (-3,55%) ed Stm (-1,3%). In controtendenza Asml
(+0,42%) e Asm (+0,97%). In calo gli automobilistici Ferrari
(-0,38%), Renault (-0,55%), Stellantis (-0,96%) e Daimler
(-0,86%). Contrastate Volkswagen (-0,24%) e la holding Porsche
(+2,45%) a monte della catena di controllo, su ipotesi si stampa
di una possibile cessione di quote da parte della famiglia
Porsche-Piech, dopo un'eventuale Ipo di Porsche Ag.
Segno meno per i bancari Santander (-1,44%), Commerzbank
(-1,33%), Sabadell (-0,66%), Unicredit (-0,58%) e Intesa
(-0,2%).
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