Piazza Affari rallenta dopo oltre
due ore e mezza di scambi, con l'indice Ftse Mib che riduce il
rialzo allo 0,42% a 26.045 punti. Si assesta sopra quota 193
punti il differenziale tra Btp e Bund tedeschi decennali (129,3
punti). In calo di 0,1 punti il rendimento annuo allo 0,911%.
Pesano Tim (-2,95%), oggetto anche di due congelamenti al
ribasso nella mattinata, che dovrebbe nominare a breve gli
advisor per l'esame della manifestazione d'offerta del fondo
Kkr. Difficoltà anche per Diasorin (-1,53%), al 4/o ribasso
consecutivo dopo il picco dello scorso 30 novembre a seguito
dell'approvazione di un test per la tubercolosi negli Usa. Pesa
anche Leonardo (-1,47%), oggetto di posizioni corte da parte dei
fondi.
Proseguono invece gli acquisti su Buzzi (+1,62%) insieme e ai
rivali europei sulle attese degli analisti per il 2022. Le stime
di Moody's sulle banche europee continuano a spingere Mps
(+2,95%), mentre rallentano Bper (+1%), Banco Bpm (+0,9%),
Intesa (+0,7%) e soprattutto Unicredit (+0,25%), nonostante la
raccomandazione 'overweight' degli analisti di di JpMorgan a 2
giorni dalla presentazione del piano strategico. Il rialzo del
greggio (Wti +2,35% a 67,82 dollari al barile) spinge Eni
(+1,55%), ma non Saipem (-0,9%). Piatta Tenaris (+0,07%).
Azzera il rialzo Stellantis (+0,08%), scivola Ferrari (-1%),
prosegue il rally di Conafi (+19%), che quoterà in Borsa la
controllata Iscc Fintech, scivolano Bim (-5,06%) e Immsi
(-4,13%).
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