"Il settore dell'industria
farmaceutica è andato bene, la produzione presenta ricavi
superiori ai 32 miliardi di euro e occupa circa 66 mila
dipendenti. Si tratta di un fiore all'occhiello del sistema
Italia, una produzione che si pone al di sopra di quella tedesca
sia per ricavi generali che in termini di eccellenza". E' quanto
afferma la responsabile dei mercati dell'area mediterranea di
Ey, Stefania Radoccia, intervenendo al digital talk 'Italia
Riparte', che prende le mosse dallo studio dedicato alle 'Life
Sciences' condotto da Ey insieme a Cassa depositi e prestiti e
Luiss Business School.
Non a caso, sottolinea Radoccia, "le stime dei ricavi per le
aziende del comparto farmaceutico vanno in controtendenza, con
una crescita che va da un aumento dell'1,3% fino a un rialzo del
2,3%". Insomma, riassume usando un gioco di parole, "il settore
farmaceutico è un settore in salute". C'è tuttavia da
considerare, e il Covid ce lo dimostra, come il comparto dipenda
"dalla creazione di principi attivi, cosa che si fa in Cina ed
india". Ecco che, precisa, la questione non verte su ciò che
succede adesso ma conta quel che avverrà "in prospettiva".
Passando al settore dei dispositivi medici, "questo sviluppa
più di 16 miliardi di fatturato, con una crescita che va anche
oltre rispetto a quella del settore farmaceutico: dal +3,3%, al
+4,2%. E non è - evidenzia Radoccia - un settore per cui il
Coronavirus ha creato problemi di produzione, come nella
farmaceutica si è fatto picchiamo ricorso alla cassa
integrazione. Ma anche qui c'è la dipendenza dal settore
pubblico".
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