Piazza Affari si conferma
contrastata, con il paniere spaccato in due, per le prese di
beneficio dopo la corsa della vigilia, e l'indice Ftse Mib in
calo dello 0,34% a 20.369 punti. Guida i rialzi Banco Bpm
(+3,25%), indicata come polo aggregatore di possibili fusioni
tra le banche dopo la recente intervista dell'amministratore
delegato Giuseppe Castagna. Un ruolo che viene attribuito a fasi
alterne a Bper (+0,17%), ieri brillante e oggi moscia. Ancora
acquisti su Mediobanca (+1,38%), in attesa che la Bce consenta a
Leonardo Del Vecchio di salire fino al 14%, Atlantia (+1,14%) e
Unipol (+1,18%). Deboli sul fronte opposto Tim (-1,19%),
Leonardo (-1,28%), Snam (-1,3%), Terna (-1,2%), Saipem (-1,07%)
ed Eni (-0,8%), con il greggio stabile a 42,66 dollari al barile
(Wti -0,02%). Segno meno anche per Fca (-0,82%), Unicredit
(-0,86%) e Intesa (-0,17%)
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