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Papa Francesco, il film di Wenders in prima tv su Rai1

Wim Wenders

Papa Francesco, il film di Wenders in prima tv su Rai1

Intervista con Bergoglio sulle sfide del nostro tempo

ROMA, 02 aprile 2021, 09:46

(di Francesco Gallo)

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Papa Francesco, il film di Wenders in prima tv su Rai1 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Papa Francesco, il film di Wenders in prima tv su Rai1 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Papa Francesco, il film di Wenders in prima tv su Rai1 - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Francesco Gallo) dice Wenders - e a 16 anni ho pensato seriamente di fare il prete.Poi è arrivato il rock and roll e l'amore per il cinema e nel 1968 ho lasciato la chiesa per tornarci nei tardi anni Ottanta, ma come protestante. Non sono insomma un papista, ma sono stato subito colpito da quest'uomo per una cosa: farsi chiamare Francesco, il segno di un coraggio, di un nuovo rapporto con la natura, con gli emarginati e le altre religioni. Cosa ribadita proprio con il suo nome". Il regista de 'Il cielo sopra Berlino' fa qualche esempio: "Bergoglio affronta con tolleranza zero il problema della pedofilia tra i sacerdoti. Un modo chiaro di cercare guai, di mostrare il suo grande coraggio".
    Il documentario nasce da una lettera: "Con l'invito da parte di monsignor Dario Viganò di venire in Vaticano per discutere la possibilità di fare un film sul Papa. Mi resi subito conto che un progetto di questo genere comportava una grandissima responsabilità, ma il Vaticano - ci tiene a dire il regista tedesco - mi ha aperto gli archivi senza mai interferire nel mio lavoro. Non doveva essere un film per il solo pubblico cattolico e questo per volontà dello stesso Vaticano, Papa Francesco riesce a parlare comunque a tutti, ha una abilità di connettersi con la gente". La frase più bella di Bergoglio? "Quando mi ha raccontato come da giovane prete, dopo aver fatto tante confessioni, avvicinava i genitori e gli chiedeva semplicemente: 'voi giocate coi vostri bambini, gli dedicate ogni giorno un po' di tempo?". Ogni volta che lasciava il set, "l'ultima cosa che diceva era: 'Pregate per me'. E questo non era soltanto un modo per salutare: lo pensava veramente". Attenta la ricerca delle immagini di repertorio tratte dagli archivi vaticani che mostrano il Pontefice in alcuni momenti dei suoi tanti viaggi: mentre parla alle Nazioni Unite e al Congresso degli Stati Uniti, piange a Ground Zero e a Yad Vashem, Centro Mondiale per la Memoria dell'Olocausto a Gerusalemme o, infine, si intrattiene coi detenuti nelle carceri e i rifugiati nei campi profughi del Mediterraneo.
   

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