Nell'ultima puntata della stagione de
Le Parole - il programma in onda il sabato sera alle 20.20 su
Rai3 - Massimo Gramellini nel monologo in chiusura di puntata,
parte dalla parola Pubblico per ringraziare i telespettatori e
la Rai.
''La mia parola è Pubblico: il pubblico, la nostra comunità.
In sette anni siete diventati tanti e mai come quest'anno
abbiamo avvertito l'esistenza di una connessione sentimentale.
Me ne accorgo - ha detto ancora Gramellini - quando per strada
incontro qualcuno di voi: questo programma lo sentite come una
piccola parte della vostra vita e, credetemi, per noi che lo
facciamo non potrebbe esistere complimento più bello. Ma
Pubblico - continua Gramellini - significa anche Servizio
pubblico e, dunque, consentitemi di ringraziare la tanto
bistrattata Rai perché, al di là e al di sopra dei giochi e
degli appetiti di potere, dei quali è oggetto dal giorno ormai
lontano della sua nascita, questa azienda è piena di lavoratori,
tecnici e dirigenti straordinari. E noi abbiamo avuto la fortuna
di lavorare con molti di loro. Un grande dirigente Rai del
passato una volta mi disse che il servizio pubblico non consiste
nell'avere tutti i racconti della realtà dentro lo stesso
programma, ma nella possibilità di scegliere tra più programmi
che raccontino la realtà in modo diverso. Ogni spettatore,
pagando il canone, finanzia non solo la propria libertà di
scelta, ma anche quella degli altri. Paga l'edicola in cui poi
ciascuno va a leggersi il giornale che vuole. Noi ambiamo a
essere uno di quei giornali. Le Parole non sono un'arena dove ci
si scontra all'ultimo sangue. Assomigliamo di più a un gruppo di
amici che si ritrovano il sabato sera per raccontarsi la
settimana, scambiarsi delle opinioni, farsi quattro risate e, se
capita, un pianto. Prima di farne uno anche adesso, salutiamoci
con un sorriso. Buonasera''.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA