Lo strapotere economico della Premier
League; la concorrenza della Champions League, che presto
drenerà nel mercato circa 5 miliardi l'anno tra diritti
mediatici e commerciali; la pirateria che sottrae 300 milioni a
stagione; il disinteresse delle Telco; il disimpegno di alcuni
editori; e un'immagine del calcio italiano che non gode di
ottima salute. Eccoli alcuni dei motivi che hanno spinto l'ad
della Lega, Luigi De Siervo, a definire "il più difficile della
storia" il bando dei diritti tv della Serie A per le stagioni
2024-27. Proprio per questo in Via Rosellini hanno deciso di
giocare d'anticipo battendo più strade: la partnership con
istituti finanziari internazionali; la nascita di un canale
della Lega; e infine l'invito ad offrire rivolto ai player del
mercato. Il tutto con l'obiettivo naturalmente di aumentare la
qualità dell'offerta (per i tifosi) e la quantità delle entrate
(per i presidenti). "Non possiamo fare peggio del passato bando,
sia in Italia e soprattutto all'estero", ha chiarito De Siervo.
Ma le notizie per la Lega Calcio, in vista dell'assemblea del 24
febbraio, non sono tutte negative. La legge consente di vendere
le immagini per cinque anni. Sul tavolo di Via Rosellini, poi,
sono già arrivate sette manifestazioni d'interesse da parte
delle banche. La Lega inoltre ha già dimostrato di essere
all'altezza nel suo compito di media company. E una nuova
piattaforma, infine, si è candidata per ospitare le partite
della Serie A. Ed è in grado - cosa richiesta dall'Agcom - di
garantire massima diffusione (e qualità) delle partite. La
piattaforma satellitare italiana potrebbe ospitare un'offerta a
pagamento e - a detta del presidente di Tivùsat, Alberto
Sigismondi - "sarebbe un perfetto veicolo per gli editori che
vogliono raggiungere, anche col 4K, ogni angolo del Paese".
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