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Matilde Gioli, io Fernanda Wittgens eroina del '900/ VIDEO

Matilde Gioli, io Fernanda Wittgens eroina del '900/ VIDEO

Su Rai1 film tv evento il 31 gennaio

ROMA, 27 gennaio 2023, 20:07

(di Nicoletta Tamberlich)

ANSACheck

Matilde Gioli, io Fernanda Wittgens eroina del '900 film tv Rai - RIPRODUZIONE RISERVATA

Matilde Gioli,  io Fernanda Wittgens eroina del  '900 film tv Rai - RIPRODUZIONE RISERVATA
Matilde Gioli, io Fernanda Wittgens eroina del '900 film tv Rai - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Con Fernanda Wittgens ho interpretato, per la prima volta, da protagonista un personaggio che è realmente esistito, rispetto a quelli fittizi con cui mi sono confrontata prima in un ambito corale. La mia gioia più grande è quella di veicolare la storia di una eroina del '900. Fernanda è cresciuta negli anni '20 con una passione per lo studio dell'arte, nonostante non fosse incoraggiata dalla società dell'epoca, anzi. E' stata un'eroina perché è riuscita, durante i bombardamenti, a salvare le opere d'arte a Milano. Durante le leggi razziali decide di salvare famiglie di ebrei, rischiando la sua vita e quella dei suoi famigliari". Parola dell'attrice milanese Matilde Gioli, protagonista del film tv evento "Fernanda" in onda il 31 gennaio in prima serata su Rai1, dedicato alla figura di Fernanda Wittgens, la prima direttrice donna della Pinacoteca di Brera. Il film tv, diretto da Maurizio Zaccaro, è una coproduzione Rai Fiction - Red Film, prodotta da Mario Rossini. E' stato presentato oggi nella sede Rai di viale Mazzini alla presenza, tra gli altri del regista, di Maria Pia Ammirati e Michele Zatta, ovvero direttrice e capostruttura di Rai Fiction. "Fernanda è il simbolo scelto dalla Rai per ricordare il Giorno della Memoria - sottolinea Ammirati -. Una grande donna che ha pensato di salvare un mondo che era nella catastrofe e nel buio. Il titolo è solo il primo di una collezione incentrata sulle grandi donne come Tina Ansemi a Margherita Hack". Fernanda è stata una donna dai tanti meriti, a cui dobbiamo anche la sopravvivenza dei capolavori ospitati nella galleria milanese, del Cenacolo Vinciano e la salvezza di numerosissimi ebrei e perseguitati dal regime nazifascista. "La storia di Fernanda Wittgens - aggiunge Gioli - non è solamente la storia di una donna diversa e osteggiata dal clima sociale e politico dell'epoca, ma anche quello di una donna che ha dovuto prendere decisioni coraggiose e rischiose. Durante gli anni della guerra Fernanda si è prodigata ininterrottamente per aiutare amici, familiari e persone di origine ebraica a trovare un rifugio oltre confine, in modo da sfuggire alle persecuzioni razziali. Ogni cosa in cui ha messo mano è stata in qualche modo migliorata, salvata, protetta, accresciuta". Ma Fernanda a un certo punto verrà tradita e finirà in carcere. "Sarebbe troppo bello essere intellettuali in tempi pacifici, e diventare codardi, o anche semplicemente neutri, quando c'è un pericolo", scrive la stessa Fernanda in una lettera alla madre, rivelando la parte più etica e autentica di sé. Fernanda Wittgens decise, rischiando la sua stessa vita, di salvare i "capolavorissimi", come lei li chiamava, ossia quei dipinti che al di là dell'esperienza estetica, custodivano la forza delle radici culturali di un paese. Gioli si augura che questo film venga guardato e recepito anche dalle generazioni più giovani perchè "offre l'occasione di raccontare il coraggio dell'impegno civile, il difficile cammino dell'affermazione femminile e di come l'arte e la bellezza, la cultura, parlino al cuore delle persone e custodiscano un valore salvifico". Il regista Zaccaro, dice: "Sappiamo tutto del lavoro della protagonista, ma non abbiamo mai avuto informazioni in merito alla sua sfera privata. L'unica cosa di cui avevamo conoscenza era il fatto che, da bambina, andava sempre alla Pinacoteca con il padre. In fase di scrittura abbiamo scelto di partire dall'infanzia. Nella trama c'è tanta arte, anche perché abbiamo girato all'interno della Pinacoteca. La narrazione è poggiata un po' sulla realtà e un po' sulla finzione". Gioli dice che non conosceva prima bene questa stupenda figura. "Quando si ha la possibilità di interpretare un personaggio realmente esistito hai a disposizione le fonti, nel mio caso libri come L'allodola di Giovanna Ginex e altre biografie - spiega -. Maurizio Zaccaro a sua volta aveva fatto uno studio del personaggio per potermi aiutare ad interpretarlo dal punto di vista del tono della voce, delle movenze, del carattere". Nel cast, anche Eduardo Valdarnini, Maurizio Marchetti, Valeria Cavalli, Francesca Beggio e Lavinia Guglielman.

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