La parola che avrebbe scelto per
l'ultima ghigliottina, la sfida finale de 'L'eredità', è
pazienza. "Dentro questa parola c'è tutto - dice Flavio Insinna
- c'e' affetto, amore, accoglienza, voglia di darti del tempo".
Prendere in mano il format che era stato condotto da Carlo Conti
('il re di questa fascia oraria') e Fabrizio Frizzi (''un uomo
che hai nel cuore per mille motivi umani e per mille successi
televisivi'), morto a marzo del 2018, non è stato facile. "E'
stato un viaggio emozionantissimo che mi ha tolto il sonno, ma
noi ce l'abbiamo messa tutta - racconta adesso - e ora stiamo
già studiando per la prossima edizione, anche se non posso
rivelare nulla: dico solo che le novità saranno nella continuità
perché le persone che seguono il programma, non mi piace la
parola pubblico, preferisco il termine famiglia, amano quel
marchio, quell'idea, quell'atmosfera". Se entrare nel camerino
che era stato anche di Frizzi lo aveva commosso, non si è
lasciato prendere dal vortice della guerra sugli ascolti. "A
parte che io non ho mai dato per scontato niente né nella vita
né nella carriera - confida - Con gli anni e i capelli bianchi
affronti le cose non dico con distacco ma dandoti delle
priorità, e uno dei tanti obiettivi de 'L'eredità' è quello di
proteggere il Tg1 delle 20 che è il diamante del palinsesto Rai
per quanto riguarda l'informazione e se va bene un programma,
passa la palla a quello successivo, come nel calcio , e alla
fine si segna: chi non ha capito che nel lavoro come nella vita
è tutto un gioco di squadra, che magari è pure felice
dell'insuccesso altrui, soddisfatto solo del proprio, non ha
capito niente". E la sua canzone preferita è proprio 'Una vita
da mediano', di Ligabue. Niente vacanze quindi per Flavio, 54
anni compiuti all'inizio di luglio, che torna sugli schermi di
Rai1 con il gioco a quiz dal 23 settembre alle 18,45. In autunno
esce invece un nuovo film di cui è protagonista insieme a
Claudio Bisio, Sergio Rubino, Gianmarco Tognazzi ('non li
ricordo tutti, non voglio fare torto a nessuno..') regia di
Fausto Brizzi.
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