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Nessun dorma, musica che non ha barriere

Nessun dorma, musica che non ha barriere

Bernardini al timone della terza serie in onda su Rai5 dal 20/5

ROMA, 20 maggio 2019, 10:59

Marzia Apice

ANSACheck

Nessun Dorma, programma di Massimo Bernardini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun Dorma, programma di Massimo Bernardini - RIPRODUZIONE RISERVATA
Nessun Dorma, programma di Massimo Bernardini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Salvatore Accardo accanto a Mauro Pagani e Graham Vick al fianco di Shlomo Mintz, e poi Paolo Fresu che dialoga con Syria, Sonia Bergamasco con Nicola Alaimo, Raphael Gualazzi con Noa: sono alcuni degli incontri 'azzardati' che "Nessun dorma", il programma in onda su Rai5 da lunedì 20 maggio alle 21.15, propone al suo pubblico, nella convinzione che non esistano steccati a dividere la musica. Padrone di casa, ideatore del format e autore (insieme a Filippo Arriva, Sebastiano Pucciarelli e Amabile Stifano) è Massimo Bernardini, che all'ANSA dice: "Questo programma mi assomiglia, perché anche io come formazione e come amori musicali sono trasversale. Ecco perché ho pensato a un format che fosse un luogo in cui la musica si incrocia, rispecchiando anche ciò che sta accadendo tra i musicisti, oggi molto interessati a fare cose insieme pur venendo da ambiti diversi".
Giunto alla terza stagione, "Nessun dorma" si fonda tutto sul confronto: non solo quello tra musicisti differenti per genere ed esperienze, ma anche tra artisti e pubblico in studio, nonché sulla capacità di trovare sempre qualcosa che unisce i tanti mondi della musica, per dimostrarne l'unità di fondo. Accanto alla parte riservata al talk, in ogni puntata (6 fino a giugno, poi la ripresa dopo l'estate) grande spazio è dedicato alle performance musicali live, e ai filmati provenienti dall'enorme patrimonio delle Teche Rai. In studio tanti ragazzi, circa 40, tutti allievi musicisti (del conservatorio di Milano, della Civica Scuola di Jazz, dal CPM di Franco Mussida), che hanno anche la possibilità di esibirsi. Al centro della prima puntata di questa stagione ci sarà il mondo del musical: "Sarà un appuntamento speciale, con ospiti mirati: Ted Neeley, il Gesù di Jesus Christ Superstar che racconterà la sua esperienza, e Massimo Romeo Piparo, direttore del teatro Sistina e autore e produttore di musical. A inizio puntata una studentessa del conservatorio canterà la Bohème, a dimostrazione di quanto grande sia il debito che l'opera rock e il musical hanno verso Puccini", spiega, "racconteremo le nuove formule del musical e dalle Teche Rai vedremo il Sistina di Garinei e Giovannini. Infine mostreremo cosa accadeva nel 1973 in Italia e negli Stati Uniti: da noi il Rugantino con Celentano e la Mori, lì il film di Jesus Christ Superstar. Due mondi lontanissimi". Dalla classica al rock, dal jazz alla lirica al pop, le strade sono diverse ma alla fine si ricongiungono e i vari generi musicali seppur lontani possono toccarsi e a volte assomigliarsi: tuttavia c'è ancora una certa diffidenza a pensarla così, perché? "Credo che sia perché sono ancora separati i cicli di formazione. Anche se ora per esempio nei conservatori ci sono tante classi di jazz, i musicisti di generi diversi ancora si parlano a fatica. Però è anche vero che molti giovani invece hanno voglia di mischiarsi tra loro e poco alla volta forse si modificherà questa difficoltà di vedere la musica come una sola". "Il nostro è un target colto, quello che Rai5 ha in partenza, ma anche aperto: il pubblico deve essere curioso e avere voglia di fare questi salti musicali. Questo è un programma non intellettuale ma divulgativo", prosegue Bernardini, impegnato su Rai3 anche con il suo ormai storico "TvTalk", "in Nessun dorma mi concedo cose più complesse, ma il mio rapporto con il pubblico è lo stesso. Io sono sempre dalla parte del telespettatore, voglio raccontargli delle cose e incuriosirlo. Sono convinto che questo programma potrebbe anche andare su Rai3, ma la decisione è del direttore di rete". "Di certo siamo lontani dal mondo dei talent", conclude, "anche se è vero che è forse l'unico modo che ha un giovane musicista per farsi conoscere, il talent non produce in realtà carriere ma avventure televisive che ti illuminano per un po': è una sorta di carbone per la locomotiva della tv".

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