Un progetto teatrale ispirato a
Dostoevskij per il 50/mo anniversario dalla inaugurazione del
Cimitero militare germanico del Passo della Futa, sull'Appennino
Tosco-Emiliano, a Firenzuola (Firenze), anche scenario unico
della messa in scena dello spettacolo ideato, scritto e diretto
da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni e prodotto dalla
compagnia teatrale Archivio Zeta di Bologna.
'Pro e contra Dostoevskij' il titolo della drammaturgia
originale ispirata in particolare ad alcuni frammenti del
racconto 'Il sogno di un uomo ridicolo' (1877) e ad alcune scene
del romanzo 'I fratelli Karamazov' (1879). Il debutto,
all'interno del maggiore sacrario tedesco in Italia, è il 13
luglio alle 18, 23 poi le repliche fino al 18 agosto, sempre al
tramonto (a luglio 14,20,21,27,28; ad agosto 1 e 2 e poi dal 4
al 18 tutti i giorni).
Il cimitero germanico del Passo della Futa fu costruito tra
il 1962 e il 1969 dall'architetto Dieter Oesterlen: vi sono
seppelliti più di 30.000 giovani soldati tedeschi mandati a
combattere sulla Linea Gotica. Oesterlen doveva interpretare
nella forma il motto che "le tombe di guerra incitano alla pace,
chiunque voglia collaborare alla diffusione delle idee per la
pace è il benvenuto". L'idea che la costruzione dà è quella di
una spirale senza fine che improvvisamente si interrompe: è
costituita da un muro di duemila metri che sale avvolgendo la
montagna fino alla cima e circonda i sepolcri dei caduti. Fu
inaugurato il 28 giugno 1969. Da sedici anni Archivio Zeta sale
al Passo della Futa per mettere in scena un progetto unico nel
suo genere, con la riscoperta e la valorizzazione di un "luogo
della memoria, tragicamente simbolico, dei nemici, dei vinti, di
sepoltura per giovani dai 16 anni e la possibilità di vedere
rappresentati testi di grande respiro immessi in un paesaggio
superbo come quello dell'Appennino".
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