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Morta Ada d'Adamo, nella dozzina del Premio Strega 2023

Morta Ada d'Adamo, nella dozzina del Premio Strega 2023

55 anni, da tempo malata, la sua storia nel memoir Come d'aria

ROMA, 07 giugno 2023, 20:25

Redazione ANSA

ANSACheck

Per gentile concessione della casa editrice Elliot che pubblica il romanzo finalista allo Strega Come D 'Aria - RIPRODUZIONE RISERVATA

Per gentile concessione della casa editrice Elliot che pubblica il romanzo finalista allo Strega Come D 'Aria - RIPRODUZIONE RISERVATA
Per gentile concessione della casa editrice Elliot che pubblica il romanzo finalista allo Strega Come D 'Aria - RIPRODUZIONE RISERVATA

Addio alla scrittrice Ada D'Adamo. Nata a Ortona, in Abruzzo, nel 1967, aveva 55 anni e da tempo era malata. Era appena entrata nella dozzina del Premio Strega 2023, annunciato due giorni fa, con il libro COME D'ARIA, il suo romanzo d'esordio pubblicato a gennaio 2023 da Elliot, ma non aveva potuto partecipare alla conferenza stampa per le sue condizioni. Ma come da regolamento, il romanzo, sottolineano a casa Bellonci, resta in gara al Premio Strega 2023. I funerali avranno luogo lunedì 3 Aprile alle ore 12.00 nella Chiesa di Sant'Eusebio all'Esquilino a Piazza Vittorio.

Laureata in Discipline dello Spettacolo e diplomata all'Accademia Nazionale di danza, Ada D'Adamo aveva scritto vari saggi sul teatro e sulla danza contemporanea. Grande esperta di libri per l'infanzia, collaborava come editor con Gallucci. Lascia il marito Alfredo e una figlia, Daria. Nel libro, Come D'aria scritto nell'arco di molti anni, che ha ricevuto straordinari e unanimi consensi, racconta la nascita e i primi anni di vita della figlia Daria, affetta da una grave malattia congenita. Quando la scrittrice ha scoperto di avere un tumore e di doversi curare, la sua principale paura è stata quella di non riuscire ad avere più un contatto fisico con la figlia.

La scomparsa di Ada D'Adamo è stata comunicata dalla casa editrice Elliot: "Siamo molto addolorati per la scomparsa della scrittrice Ada d'Adamo, che da pochi mesi aveva pubblicato con noi il suo meraviglioso Come d'aria. È difficile trovare le parole giuste, ci stringiamo forte ad Alfredo e a Daria, e a tutte le persone a lei care". 'Finirò col disciogliermi in te? Sono Ada. Sarò D'aria...'" è il suo incipit. Nel romanzo Come d'aria (Elliot), Ada narra del suo rapporto con la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada la madre, sulla soglia dei cinquant'anni scopre di essersi ammalata a sua volta. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente a questa ragazza magica e raccontarle la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Come d'aria non si esaurisce in questo, però, ma assume tratti di universalità, perché ciò che interessa l'autrice, che era una danzatrice e coreografa, è il corpo. Quando si ammala non riesce ad accettare di non potere più tenere dietro a Daria. Riflette sulla beffa di avere una figlia che non controlla i suoi movimenti quando lei, con la danza, era consapevole del più piccolo moto della più piccola parte della sua mano.

''Per anni ha ricercato la grazia del gesto'', abituata a tenere sotto controllo anche ''la posizione di un mignolo'' e si ritrova alle prese con ''un corpo completamente fuori controllo, una schiena e una testa incapaci di stare dritte'' e alla fine anche con i danni al proprio corpo, per un grave tumore al seno, impegno e dialogo: ''Ti voglio bene, voglimi bene pure tu'', anche perche' ''per avere un figlio disabile ci vuole, innanzitutto, il fisico'', e' impegnativo e faticoso. Eppure non e' il corpo la sostanza di questa narrazione sempre vigile e lucida, che narra cedimenti e paure, ma anche il coraggio e la volonta' e la forza come elementi naturali dell'accettare la vita, di soffrirla e gioirne imparando ogni giorno qualcosa con amore, quello che si da' e quello che si riceve. In questo caso c'e' la fortuna di essere sempre in tre, riuniti con le inziali proprio nel suo nome, Ada, che contiene al centro Daria e poi Alfredo, il compagno e papa' , perche' la malattia puo' distruggere ma anche ''moltiplicare l'amore'' e vincere quei momenti in cui la normalita' degli altri, la loro vita che scorre come prima, che non e' cambiata, scava dentro la tua intima solitudine, e tu ti chiedi come hai fatto a non crollare. È una riflessione costante sui limiti imposti dalla nostra condizione mortale: la nascita di Daria, l'amore e la sofferenza per lei, le trasformazioni radicali che ha causato, l'arrivo del cancro sono passi di un percorso di dolore e rabbia, che D'Adamo ha vissuto e descrive soprattutto come momenti di progressiva accettazione e di costante presenza. Per tutto questo, nella sua verità, Come d'aria è un inno alla cura. "La morte di Ada D'Adamo ci rattrista profondamente. Non c'è stato il tempo di conoscerla, eppure - dicono allo Strega - l'abbiamo amata grazie al suo libro. Nel presentare al pubblico "Come d'aria" Elena Stancanelli, che lo ha proposto al Premio Strega, ha detto che "incontrare questa storia è un dono". Ecco, è una consolazione sapere che le parole della scrittrice potranno continuare a raggiungere i suoi lettori. Ai suoi cari va l'abbraccio commosso di tutto il Comitato direttivo del premio Strega".

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