(di Angelo Cerulo)
"Un'incursione romanzata
nell'Italia sconfitta, insanguinata, affamata, infettata e
scollata del Dopoguerra che si dimenava tra il miraggio di un
piatto di pastasciutta e di un letto caldo e la retorica della
propaganda imbarazzante e contrapposta". Così Bruno Menna,
giornalista e scrittore sannita, spiega il senso del suo ultimo
lavoro 'Strada facendo' (Edizioni Aesse Grafica, Benevento).
"Un'Italia - aggiunge - tra la speranza di un 'vaccino', capace
di debellare il venefico virus della povertà, del distanziamento
e della pandemia sociale, e l'auspicato desiderio di un
'contagio' diffuso di benessere e solidarietà".
Nell'inverno del 1945, tre bambini partirono da Benevento per
Forlì, per essere accolti dalle famiglie di una delle tante e
operose province 'rosse' del Nord, in grado di ospitare i minori
del Sud più derelitto. Fu, il loro, un soggiorno breve e
tormentato, destinato a sfociare in un mesto e punitivo ritorno
nella desolata terra d'origine, fatta salva l'imprevedibilità
del cammino di ogni essere umano.
Il 'viaggio tra il virus della povertà e il contagio della
solidarietà' si inserisce in un contesto storico ben preciso. Il
20 marzo del 1945, in piena guerra, il ministro di Grazia e
Giustizia, Umberto Tupini, d'intesa con la Direzione generale
degli istituti di prevenzione e pena, inviò ai primi presidenti
e procuratori generali presso le Corti d'Appello, ai presidenti,
procuratori e giudici di sorveglianza presso i tribunali dei
minorenni, ai prefetti e ai questori del Regno, una circolare
urgente, ad oggetto "Delinquenza e traviamento dei minori",
invocando misure rigide e stringenti per contenere un fenomeno
che aveva assunto vistose proporzioni, per il coinvolgimento di
tanti di loro in azioni illegali e illecite, in particolare
furti, rapine e prostituzione, favorito dalla miseria delle
famiglie e dalle precarie condizioni di vita di tanta parte
d'Italia.
L'allarme provocò, nei mesi a seguire, in particolare dopo la
Liberazione del 25 aprile, un forte attivismo di associazioni,
partiti, sindacati, per dare accoglienza, aiuto e solidarietà ai
bambini, sottraendoli al disagio e alla povertà. In questo
contesto, che interessò l'intera penisola, nacque l'iniziativa
del Pci e dell'Unione donne italiane di 'accompagnare' bambini e
bambine del Sud nelle province del Nord, in particolare
Emilia-Romagna, Toscana, Marche, che andavano riacquistando
capacità produttiva e in grado di ospitare i piccoli,
assicurando loro assistenza sanitaria, regolarità alimentare e
l'inserimento in contesti familiari meno sfilacciati di quelli
di provenienza. Nacque, di contro, anche un forte ostracismo del
mondo cattolico, che non vedeva di buon occhio la possibile
strumentalizzazione elettorale della sinistra.
Il libro di Bruno Menna in questo scenario delinea la vicenda
dei tre bambini partiti dal Sannio per un avvenire migliore, poi
tornati nelle difficoltà della quotidianità. Menna è
appassionato di ricerche storiche; nel 2017 ha pubblicato, per
Aesse Grafica, 'Il dono della libertà. Storia e storie di
prigionieri".
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