Cosa resterà della
globalizzazione, sottoposta oggi a un processo internazionale di
revisione generale, e cosa resterà di Donald Trump, il Tycoon la
cui parabola pare cominciare a discendere? Sono questi i temi di
'L' America post-globale' (Mimesis). Un libro che mette al
centro 'Trump, il Coronavirus e il futuro' nell'analisi di
Andrew Spannaus, il giornalista americano che dall'Italia,
controcorrente rispetto a tutti, predisse l'elezione di The
Donald quando nessuno ci credeva e che oggi ci spiega cosa
accadrà. La prefazione è dell'economista Giulio Sapelli,
intervenuto in streaming alla presentazione che si è tenuta alla
Stampa estera a Milano.
"Innanzitutto - dice all'Ansa Spannaus - il volume è nato per
tracciare un bilancio, per vedere se le promesse che Trump ha
fatto durante la campagna elettorale che portò alla sue elezione
sono state mantenute. Lui è stato sicuramente un presidente che
ha impresso un cambiamento di direzione, una virata forte su
questioni di primo piano in economia e in politica estera. Già
per questo - continua - rimarrà un presidente 'storico'. Oggi
non si produce più solo per ottenere il miglior profitto senza
ritenere importante dove si produce; oggi non si guarda più alla
Cina con sguardo diplomatico, sperando che aumentando benessere
dei suoi cittadini si converta a uno stile di mercato e di vita
occidentali: la Cina è il nemico e va tenuta sotto pressione".
Basterebbero già queste due cose, probabilmente, per fare fare
dell'era Trump un periodo epocale.
Se vincerà Biden, invece, ci sarà una politica estera molto
più diplomatica, sia verso l'Europa sia verso altri Paesi. Ma
soprattutto ci sarà uno stop dei grandi favoritismi alla
produzione petrolifera dello shale "a causa - spiega ancora
Spannaus - delle forti componenti ambientaliste presenti nella
compagine democratica". Un libro da leggere, quindi, se ci si
vuole aggiornare su una nazione che tanta influenza ha sul
costume e sulla vita politica italiana. (ANSA)
Riproduzione riservata © Copyright ANSA