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Festival Giornalismo Culturale, dal Web alla Terza Pagina

Festival Giornalismo Culturale, dal Web alla Terza Pagina

7-9/10 a Urbino. Ospiti X edizione Carofiglio, Contu, Di Paolo

URBINO, 04 ottobre 2022, 19:00

(di Marzia Apice)

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Spiegare come si è trasformata negli anni la comunicazione della cultura, tra siti e social network che proliferano e nella strenua resistenza della carta stampata, è la missione della decima edizione del Festival del Giornalismo Culturale (FGCult), in programma a Urbino dal 7 al 9 ottobre. Con il titolo "Dal Web alla Terza pagina" (che rovescia quello del 2013, "Dalla Terza al Web"), il Festival presieduto da Paolo Dorfles e diretto da Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini, esplorerà in profondità la vita della cultura nel mare della Rete attraverso ben 50 ospiti e 15 eventi culturali: dalla lectio magistralis "Le parole sono pistole cariche" di Gianrico Carofiglio al 'documentum in cibum' di Filippo Polidori sulla tecnologia al servizio della tradizione culinaria, dalle lectiones di Agnese Pini, Marco Gambaro e Giovanni Solimine al dibattito con Luigi Contu, Marianna Aprile e Marco Frittella. E poi non mancheranno concorsi di giornalismo/fotografia e lo spettacolo teatrale "Ahi, l'A.I. Vivere col robot" di Piero Dorfles, tratto da "Io Robot" di Isaac Asimov con Piero Dorfles e Alice Melloni, introdotto da Paolo Di Paolo. Nella prima giornata del Festival sarà anche presentata la Ricerca condotta dall'Osservatorio News-Italia insieme a Ipsos dal titolo "L'innovazione tecnologica nell'informazione culturale: pubblici e fruitori a confronto", dedicata al nuovo connubio tra Rete e mainstream. "La cultura in questo Paese sembra un'ancella, ci sono tanti inserti, canali monotematici, ma in realtà non è praticata così tanto", spiega in un'intervista all'ANSA la direttrice Mazzoli, "Si legge poco, e questo già è un indice non positivo della vita della cultura. In questa decima edizione abbiamo voluto chiudere il cerchio rispetto al 2013, rovesciando i termini web e mainstream, web e terza pagina. Dieci anni fa la cultura era molto presente nelle pagine scritte, oggi lo è nell'informazione della Rete, dove al contrario di quanto si pensi la qualità è alta. Al tempo stesso però assistiamo anche al ritorno della cultura nella carta stampata e nei canali monotematici. Ma se questo ritorno al mainstream non terrà conto della modalità di comunicazione del web allora non ci sarà un futuro". "La Rete ha infatti regole diverse della carta"; spiega ancora Mazzoli, "se non innoviamo non ci sarà successo, perché non basta mettere in Rete ciò che è stato scritto per la carta.
    Il web e i social hanno una grande forza e il mainstream deve tenerne conto se vuole sopravvivere. Sulla carta stampata infatti la lettura è lineare, statica, tradizionale. Sul web invece è trasversale: chi legge su un sito ha bisogno di una sintassi diversa, di rimandi, di informazioni che si incrociano". Nella ricerca che presenterete al Festival una parte è riservata all'analisi del ruolo dell'intellettuale: secondo i dati che ha anticipato all'ANSA, il 43% degli intervistati non riesce a dare una definizione di intellettuale, e solo il 31% ne ritiene importante la presenza oggi. "Per gli italiani la figura dell'intellettuale non ha più un ruolo definito, non è più chiaramente riconoscibile: ecco perché a nostro avviso serve una riflessione su cosa serva realmente a chi segue il mondo culturale", prosegue, "una volta l'intellettuale scriveva sulla Terza Pagina, dava il pensiero alto con distacco, oggi invece c'è troppa confusione di ruoli, e un costante intreccio di temi e argomenti, mentre prima gli ambiti erano ristretti". Lei ha citato i social: un passaggio ormai "obbligato" per comunicare la cultura? "I social entrano massicciamente nella comunicazione della cultura, soprattutto per la divulgazione di libri e lettura, ma anche degli eventi.
    Io dico 'benvenuti a bordo'", afferma ancora, "Proprio nella ricerca riveliamo come il loro ruolo sia sempre più importante, perché ormai costituiscono un vero e proprio link alla cultura: ossia noi seguiamo determinati eventi perché sono segnalati sui social"

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