DISCORSI POLITICI E PARLAMENTARI DI
MASSIMO CAPRARA, A CURA DELLA BIBLIOTECA DELLA CAMERA DEI
DEPUTATI CON UNA INTRODUZIONE DI MAURIZIO CAPRARA (Camera dei
Deputati, pp. 244, euro 10). Massimo Caprara è testimone e
protagonista di un pezzo importante della recente storia
italiana. I suoi interventi parlamentari offrono fotogrammi di
stagioni rilevanti delle vicende politiche e parlamentari
d'Italia, dall'angolatura di un militante del Partito Comunista.
I testi vengono dalla Biblioteca della Camera dei deputati
"Nilde Iotti", vastissimo giacimento di documenti da quale sono
stati tratti i resoconti stenografici degli interventi in Aula e
la maggior parte dei testi riprodotti.
Politico e giornalista, Massimo Caprara, nato a Portici il 7
aprile 1922, fu, tra l'altro, segretario particolare di Palmiro
Togliatti, sindaco di Portici dal 1952 al 1954, deputato eletto
nelle liste del Pci per quattro legislature, dal giugno 1953 al
maggio 1972, membro del comitato centrale del partito e
segretario regionale del Pci in Campania. Tra i fondatori del
gruppo del Manifesto, nel 1969 venne radiato dal Pci. In quegli
anni decise di prendere posizione contro Mosca che allora aveva
invaso con le sue truppe Praga e la Cecoslovacchia,
perseguitando gli studenti e gli operai.
È morto a Milano il 16 giugno 2009.
Il libro si avvale di un'introduzione del nipote Maurizio
Caprara, noto giornalista con un passato a Il Corriere della
Sera, che evidenzia i tratti principali dell'azione politica e
della personalità del protagonista. All'inizio della raccolta si
trovano interventi che risalgono alla ricostruzione del nostro
Paese dopo la Seconda guerra mondiale, tempi segnati anche dalla
contrapposizione tra opposizione comunista e maggioranze di
governo imperniate sulla Democrazia cristiana. Seguono
interventi pronunciati alla Camera negli anni Sessanta mentre
l'Italia conobbe uno sviluppo economico disomogeneo, nei mesi
delle proteste giovanili e sindacali, in momenti che per la
sinistra furono di successi e crisi. Altri discorsi e scritti
attraversano la parte conclusiva del XX secolo e i primi anni
del XXI. Nell'appendice, ci sono considerazioni di Massimo
Caprara di anni della gioventù e sue riflessioni dell'età
avanzata, insieme a lettere ai nipoti e diverse foto.
Discorsi e testi sono per lo più dovuti alla militanza in un
partito o alla partecipazione a battaglie culturali. Sono dunque
inevitabilmente di parte. Oltre a raccontare aspetti
dell'Italia, consentono di ripercorrere tappe del tragitto tra
formazioni politiche e correnti di pensiero compiuto da un
italiano che, passando per luoghi non accessibili a tutti,
effettuò una sua traversata del XX secolo.
Maurizio Caprara sottolinea che nei discorsi si possono
ravvisare gli elementi di continuità nell'azione e nelle idee
del deputato. Il primo è che "la determinazione con la quale
Massimo Caprara sosteneva proprie convinzioni non ha nel
complesso eliminato un'altra inclinazione, la volontà di
approfondire la conoscenza della realtà, di guardare le cose
ricavando insegnamenti anche da sguardi diversi dal proprio".
Altri due elementi sono stati costanti e intrecciati
nell'attività politica, giornalistica e culturale di Massimo
Caprara: una difesa intransigente, ed esigente, del Parlamento e
un meridionalismo che non avesse "la mano tesa dell'accattone",
bensì si prefiggesse di sviluppare le capacità produttive del
Mezzogiorno.
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