(di Mauretta Capuano)
Sono donne coraggiose, famose e anche
poco conosciute, che hanno vissuto in diverse epoche e parti dal
mondo, da Artemisia Gentileschi a Karen Blixen e da Sofonisba
Anguissola a Isabella Bird, le "ispiratrici" della scrittrice
finlandese Mia Kankimaki che ripercorre la loro storia nel libro
'Le donne a cui penso di notte', pubblicato da Neri Pozza. E
l'invito è di "seguire i loro consigli" perché "molte cose sono
cambiate, ma tante sono ancora terribilmente uguali" dice
all'ANSA la Kankimaki, ospite in questi giorni dell'Istituto di
Finlandia a Roma, dove sta lavorando al suo nuovo libro.
"Quando stavo scrivendo il capitolo sulla pittrice Artemisia
Gentileschi e sulla violenza sessuale che aveva subito da
Agostino Tassi dove il padre l'aveva mandata per affinare la
tecnica prospettica, venne fuori il Movimento #MeToo e per me è
stato uno shock realizzare che tante cose oggi sono ancora
uguali al Cinquecento. Davvero non bisogna fermarsi, c'è ancora
molto da fare per le pari opportunità e contro la violenza alle
donne" sottolinea la Kankimaki tutta vestita di nero con due
grandi occhi azzurri.
"Ho fatto un viaggio di esplorazione, ho cercato di creare
una conversazione con le donne che racconto nel mio libro. Ho
raccolto diversi consigli che in alcune situazioni della vita
sono stati utili per il mio lavoro, per i viaggi che faccio, per
scrivere, per fare arte. Consigli concreti come 'se sai quello
che vuoi fare, fallo. Se nessuno che conosci lo ha mai fatto,
meglio così' e scoperte che vorrei passare ai lettori e alle
lettrici" racconta la scrittrice che vedrà il suo libro
diventare una serie tv. "Il progetto è fantastico, ma è ancora
all'inizio. Non so come si svilupperà e sarà interessante vedere
come un libro di questo genere possa essere trasformato in una
serie tv. La società produttrice è finlandese, le registe
saranno due donne perché per una parte sarà fiction e per
l'altra raccoglierà materiale documentale. Sarà ibrido come il
libro. Io collaborerò ma non so ancora in che forma".
Scegliere tra tante donne per la Kankimaki, che nel libro
ripercorre tra le altre anche la vita dell'artista d'avanguardia
giapponese Yayoi Kusama, di Battista Sforza, Beatrice d'Este e
Nellie Bly, non è stato facile. "Uno dei criteri sono stati i
luoghi in cui volevo viaggiare: l'Africa Orientale, l'Italia e
il Giappone. Ho cercato anche donne con le quali mi potessi
identificare e ne ho trovate tantissime che avrebbero meritato
fosse scritta la loro storia e poi sono state dimenticate. Un
esempio è la scrittrice britannica Isabella Bird che a 40 anni
soffriva di insonnia, mal di testa, forse era depressa, stava
sempre male e su consiglio di un medico è partita e ha viaggiato
in condizioni estremamente dure per 30 anni in tutto il mondo e
ha scritto una decina di libri. E' stata una grande fonte di
ispirazione per me".
Ma cosa accomuna queste donne? "Il fatto che sono state
capaci di cambiare la loro vita in un'età avanzata e sono state
attive fino a 80, 90, quasi 100 anni di età. Karen Blixen ha
iniziato a scrivere quando aveva 46 anni ed è diventata famosa e
conosciuta grazie ai suoi libri. Questo vuol dire che non è vero
che a vent'anni noi stabiliamo già le basi per la nostra vita
futura e poi basta. Possiamo farlo anche a 40 o 60 anni" dice la
Kankimaki. E aggiunge: "Per me una grande scoperta è stata che
queste donne hanno fatto cose straordinarie, sono state
estremamente coraggiose ma non erano delle super donne. Erano
persone normali che stavano male, non avevano soldi, a volte
poca istruzione e nessun supporto dalla società. Nonostante
tutto questo sono riuscite a fare quello che hanno fatto. Quando
ho cominciato la ricerca mi sono stupita del grandissimo
materiale che ho trovato. Si potrebbe scrivere un'intera
enciclopedia sulle donne che meriterebbero di essere conosciute
e ricordate".
C'è dunque materiale per un terzo volume dopo 'Cose che fanno
battere più forte il cuore', (Piemme 2014), ormai introvabile in
Italia, dedicato a una dama di corte giapponese e 'Le donne a
cui penso di notte'? "Si, vorrei scriverlo, ma adesso sto
lavorando a un nuovo libro collegato al Giappone. La cultura
tradizionale giapponese è una mia passione, mi attrae. Sono
stata in Giappone più volte e ho sempre voglia di tornarci.
Dovrei andare nel marzo 2022, dopo aver spostato il viaggio per
due anni a causa della pandemia. Vedremo, se non resterò a
Helsinki a scrivere con il materiale che ho" dice la
scrittrice-viaggiatrice, molto pacata e riservata, che ha
lavorato nell'editoria finlandese e nel 2010 ha lasciato tutto
per andare in Giappone e scrivere il suo primo libro. Tutti
hanno una struttura ibrida: "Ci sono i miei diari di viaggio, le
storie delle donne vissute anni fa, un po' di fiction e a tratti
elementi di letteratura. Provo a fare un mix di stili e ho la
sensazione che con questa leggerezza, a volte un po' giocosa,
riesco ad abbreviare la distanza tra me e le donne di cui
racconto" spiega nella biblioteca dell'Istituto di Finlandia a
Roma.
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