(di Mauretta Capuano)
Il libro, unico settore del mondo
culturale e artistico ad aver resistito alla pandemia, con
risultati al di là di ogni aspettativa, è importante non
soltanto perchè "è un modo per conservare la conoscenza, ma
perchè è uno strumento di piacere. E guai se non fosse così!".
A ricordarcelo è lo scrittore e storico Alessandro Barbero, in
un'intervista all'ANSA alla vigilia della Giornata Mondiale del
Libro che si celebra il 23 aprile.
"Premesso che le giornate mondiali ormai vanno e vengono, mi
auguro che non siano un modo con cui i governi e i potenti di
questo mondo si scaricano la coscienza consacrando una Giornata
e pensando di aver fatto tutto. La Giornata è il meno, il fatto
che ci sollecita a discutere e parlare in pubblico di queste
cose è già importante, che poi ci si renda conto che il libro è
una cosa fortissima ma anche fragile, e che quindi bisogna
essere consapevoli di quello che si fa intorno al libro e al
commercio dei libri, è fondamentale. Se serve a questo e non
semplicemente a scaricare le coscienze, allora anche la Giornata
mondiale del Libro può avere un senso", dice Barbero di cui
arriva oggi in libreria il nuovo romanzo storico 'Alabama'
(Sellerio), ambientato nel sud degli Stati Uniti. "Evoca un
episodio della guerra civile americana e il problema della
schiavitù e del razzismo contro i neri negli Stati Uniti. E'
stato scritto nel corso degli anni e non aveva nessuna
intenzione di attualità, ma esce in un momento in cui si scopre
che l'America è immersa fino al collo in queste cose che
sembrava si fosse lasciata dietro", racconta Barbero.
Edizioni cartacee, ebook e crescita dell'online. Quale sarà il
futuro del libro? "Stiamo vivendo un'epoca di grande
accelerazione tecnologica e ci sono, senza dubbio, moltiplicati
i modi di conservare i testi, di trasmetterli e di fruirli. Sono
il primo ad ammettere che poter leggere al computer certi testi
scientifici che mi servono per lavoro, è un grande progresso.
Oggi gli articoli scientifici si pubblicano su riviste online,
non c'è più il cartaceo, e sembra anche logico da certi punti di
vista. A me però continua a dare un leggero disagio soprattutto
dal punto di vista della sicurezza: per conservare qualcosa con
la certezza che sarà per sempre, non c'è nessuna tecnologia più
efficace del libro", spiega Barbero. E per quanto riguarda il
piacere personale "non c'è niente che sia pari a quello di avere
un libro di carta fra le mani. La pandemia ha frenato questa
cosa, tuttavia c'è una spinta così forte dei lettori, quando
esce un nuovo libro, a incontrare l'autore e a farsi fare una
dedica sul libro, che questa cosa qui, sarà feticismo, con
l'ebook non si potrà mai fare. Secondo me le due cose
convivranno come stanno già di fatto facendo. Certo, quando
domina la tecnologia non si può mai essere sicuri che non ti
portino via qualcosa che pure amavi. Basta pensare a cosa è
successo agli Lp nel campo della musica. Tutti oggi riconoscono
che erano infinitamente meglio dei cd e delle attuali modalità
di conservazione della musica, però hanno smesso di produrli
perchè altre tecnologie sono subentrate. Per fortuna nel caso
del libro non serve nessuna tecnologia, una volta che è
fabbricato lo leggi e basta. Quindi non credo che succederà
quello che è accaduto agli Lp".
I libri "sono un pezzo della nostra vita e senza qualche
malvagia rivoluzione tecnologica, dittatoriale, nessuno ce li
porterà via" sottolinea lo scrittore. Nella pandemia abbiamo
"semplicemente scoperto che il libro è qualcosa a cui la gente
non rinuncia anche in situazioni di grande crisi: costa poco,
dura a lungo, per sempre. In tempi brutti è un bene rifugio non
nel senso economico, bieco del termine, ma proprio in cui salvi
qualche cosa che contribuisce a dare un senso alla tua vita.
Averlo dichiarato 'bene essenziale' è una cosa sensata" afferma
Barbero che però non dimentica la sofferenza delle librerie.
"Con il problema delle librerie, tutt'altro che risolto,
bisogna fare i conti. Mentre per il comparto del libro, nel
senso degli editori, di noi autori, non sono stati anni di
crisi grave, per molte librerie lo sono stati. Le librerie sono
luoghi che punteggiano le nostre città e che le rendono vive
allo stesso modo dei ristoranti, dei caffè e dei bar. Sono tutti
luoghi importantissimi per la nostra vita collettiva. La
comodità di Amazon è evidente e non si può far finta che non ci
siano anche dei vantaggi. Certo, come per tutte le
multinazionali il discorso dei profitti, delle tasse, dello
sfruttamento dei lavoratori sono tutti nodi che dovranno venire
al pettine, prima o poi. C'è da sperare che si crei un
assestamento per cui le cose vecchie, che avevano un senso, non
vengano del tutto cancellate dal nuovo, ma semplicemente si
affianchino", sottolinea lo scrittore che quando va a New York o
a Londra una delle cose che trova più eccitanti "è scoprire le
vecchie librerie dell'usato che sono veramente luoghi magici".
L'Italia, sempre tra gli ultimi posti per indici dei lettura,
secondo Barbero "pian pianino sta salendo nella classifica dei
lettori, si rosicchia ogni anno qualcosina. Il nostro Paese è
il più antico del mondo, insieme alla Grecia, forte per questa
sua antichità, unico, ma al tempo stesso, da tanti punti di
vista, il più arretrato dei più avanzati Paesi occidentali. E'
cosi nel campo della lettura e del libro e in tutti i campi"
dice lo scrittore.
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