(di Mauretta Capuano)
La febbre "è ben più alta di 90
gradi' dice con la sua inconfondibile ironia Nick Hornby,
l'autore bestseller di 'Alta fedeltà' e 'Febbre a 90', parlando
della situazione del suo Paese, ma non solo. "E' il tempo
peggiore che abbia mai vissuto nel Regno Unito in tutta la mia
vita. La pandemia, la sua gestione, è stata veramente disastrosa
nel mio Paese. E poi abbiamo una nazione divisa dal risultato
del referendum. In gennaio entreremo in una crisi finanziaria
ancora peggiore di quella causata dalla pandemia. Diciamo che
non siamo molto indietro rispetto agli Stati Uniti in termini di
divisioni. Ce la caviamo bene anche noi, siamo molto divisi"
spiega lo scrittore in un incontro, in collegamento, dalla sua
casa di Londra, con i giornalisti poco prima del grande evento
in streaming nel giorno di chiusura di Pordenonelegge.
Nel suo nuovo romanzo 'Proprio come te', una commedia sociale
sullo sfondo della Brexit, appena arrivata nelle librerie
italiane per Guanda, ci racconta l'amore tra Lucy - 42 anni,
insegnante di lettere, due figli e un ex marito - e Joseph, un
ragazzo di colore che fa mille lavori, sogna di diventare deejay
e forse voterà per la Brexit. Due persone diverse che vivono una
storia piena di colpi di scena in una Londra divisa.
"L'idea mi è venuta quando quattro o cinque anni fa ho visto dal
vivo questa coppia: uno lavorava dietro il bancone, l'altra era
una cliente. Si vedeva che si piacevano, c'era attrazione tra
loro. E ho pensato, perchè non possono avere una storia, stare
insieme? Questa coppia è rimasta parcheggiata nella mia mente
per qualche tempo, poi c'è stata la Brexit e poi il referendum
sulla Brexit e ho pensato 'questo è il momento giusto per
parlare di differenze'" racconta lo scrittore che ha scelto una
quarantenne, Lucy, come protagonista del suo nuovo romanzo. Ma
chi sono i quarantenni di oggi? "Sono più giovani di me, sono
nati intorno agli anni 80. Hanno una mentalità diversa, sono
vissuti in un periodo in cui non possono ricordare Margaret
Thatcher quello che è successo dopo di lei, che è accaduto al
sistema bancario, al referendum. Gli ultimi 10 anni sono stati
un periodo molto importante per la vita di tutti e
particolarmente difficile in Gran Bretagna" sottolinea Hornby
che scoppia a ridere quando gli viene chiesto come vede il
futuro.
"Sono solo un narratore. Interesserebbe anche a me sapere
come sarà la nostra vita nel prossimo futuro. Quello che non
posso prevedere è cosa accadrà a breve ai centri storici delle
nostre città. Pensando a Londra, c'è il centro città
completamente vuoto, tanti negozi hanno chiuso o stanno
chiudendo e tanti uffici sono ormai non necessari, sono
diventati superflui. Quello che era un vero e proprio tempio
eretto a favore del consumismo e del lavoro sta diventando
veramente superfluo e inutilizzato. Ma mi pare sia così in tutto
il mondo" afferma. E aggiunge: "Ci sarebbe anche una visione più
ottimistica di questa situazione. Penso che la vita creativa di
una nazione dipenda dalla disponibilità di proprietà immobiliari
aperte e accessibili ai giovani. Penso a New York negli anni
'70, la città era praticamente morta in quel periodo e si
trovavano tantissimi edifici, magazzini, a bassissimo prezzo.
Qui si trovavano i giovani per fare musica, dipingere e lì sono
state create le migliori opere artistiche del XX secolo. Adesso,
in questa situazione, probabilmente i giovani avranno la
possibilità di avvicinarsi di più al centro della città e
potranno sprigionare la loro creatività".
Durante il lockdown lo scrittore ha "scoperto nuove cose da
ascoltare. Mi sono dedicato a tv, musica e lettura. L'arte ha
avuto un ruolo fondamentale". Molto soddisfatto dei film tratti
dai suoi romanzi dice: "L'adattamento cinematografico di 'Tutto
per una ragazza' è veramente bellissimo. Mi ha commosso l'amore,
la cura che è finita dentro la realizzazione di questo film. E'
stato uno degli adattamenti migliori che abbia mai visto. In
generale, sono stato molto fortunato per gli adattamenti
cinematografici dei miei romanzi. Non ho mai visto nulla che
fosse particolarmente negativo. Forse è accaduto perchè non c'è
un forte corpo narrativo nei miei romanzi. Il fatto che siano
popolati di dialoghi, situazioni, persone, fa si che siano
facilmente traducibili in film" racconta. E sottolinea: "sono
particolarmente soddisfatto anche dei rapporti che ho costruito
grazie ai miei contatti con il mondo del cinema. Ho costruito
delle amicizie forti e delle collaborazioni stimolanti. Posso
citare quella con Stephen Frears che si è occupato di 'Alta
fedeltà' e della produzione della serie tv 'Stato
dell'Unione'. Li considero dei doni" e non è escluso che anche
'Proprio come te' diventi un film.
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