"Io penso che Azione sarà un
partito del Centro, che prenderà il 10 per cento alle prossime
elezioni e che secondo i sondaggi è l'unico che entrerebbe in
Parlamento e sono trascorsi solo sei mesi dalla sua fondazione.
Noi dobbiamo andarci a riprendere l'elettorato, girando per il
territorio e avendo persone di qualità". Lo ha detto l'ex
ministro Carlo Calenda a Siracusa per presentare il suo libro "I
Mostri", edito sa Feltrinelli. "I mostri è una comunità
nazionale che sta cadendo a pezzi - ha aggiunto - : il nostro è
un atteggiamento di insoddisfazione verso i politici che votiamo
noi, li mettiamo governare lo Stato, ma non li metteremmo a
gestire un bar. C'è una crisi di fiducia totale. Ma dipende da
noi, dalla nostra consapevolezza". Calenda si è soffermato sulla
crisi post covid 19: "Fino ad oggi abbiamo uno Stato che ha
difficoltà a pagare la cassa integrazione avendo i soldi. La
Regione Siciliana ha difficoltà ha spendere 1 mld e mezzo di
fondi europei già stanziati senza cofinanziamento. Questo è un
Paese che discute e non riesce a spendere un euro. Ogni singola
procedura non funziona. Lo Stato ha smesso di funzionare ed i
cittadini non si fidano più". Sulla vicenda del ponte Morandi e
la revoca della concessione, Calenda non ha dubbi: "Se ci sono
responsabilità oggettive accertate dal ministero va revocata la
concessione. Andava fatto 8 mesi fa. Solo in Italia succede. Non
ci sono evidenze allora non si revoca. La revoca di una
concessione deve essere un fatto oggettivo". Il leader di Azione
ha poi fatto riferimento al sindaco di Siracusa Francesco Italia
definendolo "l'esempio della classe dirigente che va portata a
livello nazionale. In Parlamento si porta la gente che ha
amministrato bene. Azione vuole portare gli amministratori che
hanno tenuto il contatto con gli elettori".
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