(di Mauretta Capuano)
L'emergenza sanitaria è prioritaria,
ma cresce l'allarme sociale con migliaia di famiglie allo
stremo. E di questo "è essenzialmente preoccupato" Massimo
Cacciari. "Perchè dall'epidemia se ne esce, prima o poi, ma
possiamo precipitare in una crisi economica con riscontri
sociali gravissimi" dice all'ANSA Cacciari. "Fino a Pasqua le
cose possono restare sotto traccia ma poi siamo destinati ad
esplodere. Bisogna dare garanzie concrete e certezze in cifre e
tempi al massimo numero di persone. E' una manovra d'emergenza
che non potrà essere inferiore ai 100 miliardi per avere qualche
effetto" spiega il filosofo, ex sindaco di Venezia.
"Ci sono famiglie senza reddito, piccoli artigiani, piccoli
imprenditori. I provvedimenti del governo tardano e non se ne
comprende la modalità. Si interviene sulla cassa integrazione e
va bene, ma riguarda una categoria di lavoratori . Sul totale
dell'occupazione il settore secondario è il 10%. E tutto il
popolo delle partite Iva, cosa fa? Non si può andare avanti
così. Ho tantissimi amici che piangono disperati. La situazione
diventa tragica" sottolinea Cacciari.
Nella pandemia che stiamo vivendo è chiaro, afferma il filosofo
che "la priorità è salvare le persone, ma ci vorrebbe una
comunicazione un pò meno basata sull'emergenza sanitaria.
Bisognerebbe tranquillizzare la gente sugli interventi
economici" che, non nasconde, "sono difficili da quantificare.
Ci vorrebbero centinaia di miliardi. Una cifra inavvicinabile
rispetto alle misure che può mettere in campo lo Stato anche
ammettendo che venga aiutato dall'Europa. Bisogna fare di tutto
per tornare presto a lavorare, bisogna fare ogni sforzo. Non si
può andare avanti così fino a luglio, la gente si butterà dalla
finestra, in casa cominceranno ad esserci omicidi".
Quello che serve secondo Cacciari sono "prospettive più
rassicuranti. Bisogna fare uno sforzo, mentre i messaggi sono
sull'emergenza sanitaria e sempre drammatizzanti. Anche i dati
che danno ogni giorno sulle morti, senza nessun cinismo,
andrebbero forniti in modo più corretto, scientifico. E' chiaro
che la percentuale dei malati viene contata su quelli che sono
stati verificati con il tampone, ma la cifra dei contagiati è
molto alta. E' una questione scientifica e non lo dico per
minimizzare. Non è la stessa cosa se muore un mio amico a 60
anni in perfetta forma o un altro mio amico, per cui ho molto
sofferto, Vittorio Gregotti, che aveva più di 90 anni e stava
male da due. Molto interessante è la differenza tra uomini e
donne. Bisogna informare bene, dire agli italiani ' facciamo uno
sforzo, seppelliamoci , perchè se fate così ne usciremo prima'".
Ma ci sono stati degli errori all'inizio che ci hanno portato in
questa situazione? "C'è stato un ritardo nel dire le cose in
Cina. Non siamo stati avvisati per tempo. Si sperava fosse una
grave influenza, è chiaro. Non mi sento di tirare la croce sul
governo. Non si poteva chiudere tutto subito, guarda gli altri
paesi cosa stanno facendo" dice Cacciari.
E l'Europa come si sta comportando? "Speriamo che sia la volta
buona che capiscono quello che Mario Draghi sta predicando dalla
crisi del 2007-2008. Devono fare gli Eurobond per la
ricostruzione di tutto. Se i tedeschi e i paesi del nord non lo
capiscono l'Europa morirà definitivamente. E saranno riusciti a
dare ragione ai sovranisti che non staranno bene neppure loro .
Sarà una sconfitta generale dell'Europa. Ognuno è fabbro delle
sue fortune e delle sue sciagure" afferma il filosofo.
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