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Liberarsi dalle false immagini di Dio

Volume del teologo Cosentino con prefazione di Enzo Bianchi

FRANCESCO COSENTINO "NON E QUEL CHE CREDI" EDB, p. 168, EURO 13. Liberarsi delle immagini distorte e negative di Dio e superare il conseguente fraintendimento che s'insinua anche tra i credenti e che rischia di offuscare la freschezza e l'umanità del Vangelo. S'interroga (e induce a interrogarsi) sulla necessità e l'urgenza di affrontare una delle più grandi sfide che il mondo cattolico ha davanti Francesco Cosentino, docente di Teologia fondamentale alla Pontificia Università Gregoriana e officiale della Congregazione per il clero, nel suo ultimo libro "Non è quel che credi. Liberarsi dalle false immagini di Dio", edito dalle Dehoniane di Bologna (pagine 168, euro 13).
    A metà strada tra analisi e provocazione, il nuovo volume di Cosentino, giunto alla terza ristampa, si propone di dare risposte sull'attualità della fede invitando il lettore a ritornare alla parola e all'essenza del messaggio cristiano. "A che punto è - si domanda Enzo Bianchi, nella prefazione - l'annuncio del Vangelo come buona notizia nella nostra società italiana? Con che linguaggio possiamo rendere le nostre parole su Dio comprensibili, prima ancora che accettabili e convincenti? Se dopo secoli di cristianità, in cui esigenze evangeliche, precetti ecclesiali, morale privata, etica pubblica, diritto civile, istituzioni statali viaggiavano in sostanziale armonia - insiste il fondatore della Comunità di Bose - sono bastati pochi decenni di secolarizzazione perché molti battezzati vedessero prevalere attorno e dentro di sé immagini di Dio negative e malsane, com'è possibile ritrovare la freschezza del Vangelo e ridare splendore al volto di Cristo, il Figlio di Dio, l'uomo Gesù che ha saputo narrarci il Padre con parole che nessuno aveva mai udito prima?".
    Di pagina in pagina le argomentazioni del giovane teologo calabrese - partendo da questi presupposti e facendo propria l'impostazione del papato di Francesco - si appalesano limpide e propongono, davanti all'impasse del Vangelo nella società contemporanea, la necessità di una nuova evangelizzazione. In più l'autore invita a liberarsi delle immagini di Dio "false e oppressive" che condizionano tanto chi crede quanto contribuiscono ad aumentare il fossato che esiste con i non credenti. "Ci sono immagini di Dio - mette in guardia Cosentino - che hanno generato un atteggiamento religioso alimentato dalla paura, portando alcune persone a vivere nel senso di colpa e a non sentirsi mai a proprio agio dinanzi a una presenza divina sperimentata non come 'amore misericordioso', ma come giudice severo e spietato".
    L'autore prende in esame, poi, le immagini di Dio presenti nella Bibbia e, in particolare, il ritratto che Gesù fa del Padre come di un Dio-amore, che si prende cura dei suoi figli, ha compassione per le loro ferite, accompagna la loro storia coinvolgendosi dal di dentro e, alla fine, sospinge con un colpo d'ali, senza mortificare mai e offrendo a tutti la possibilità di rialzarsi e cambiare. In definitiva, come suggerisce nelle righe finali l'autore, si tratta di "tornare a leggere, meditare e pregare il Vangelo. Solo così sarà possibile l'incontro personale con Gesù e l'affascinante riscoperta dell'autentica immagine di Dio, quell'immagine che ogni essere umano custodisce indelebile nel più profondo del proprio essere".
   

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