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Mieli, per ripartire guardare all'Italia prima del boom

Su Youtube il docu L'Italia del sorpasso, tra economia e cinema

I politici dovrebbero studiare il periodo precedente al boom economico, per poter creare le condizioni di una ripresa. Gli italiani saranno in grado di rinascere, se questa fase verrà vissuta nel modo giusto, con spirito di sacrificio ma anche di comunione di intenti. Paolo Mieli prova a indicare una strada per una ripartenza dell'Italia, in occasione del lancio su YouTube di un documentario che racconta il boom economico ed artistico del dopoguerra, dal titolo 'L'Italia del sorpasso'.

"E' nato, prima dell'emergenza, come un documentario socioeconomico sull'Italia del boom economico, che racconta come si arrivò e come vivemmo quel periodo straordinario - dice Mieli all'ANSA -. Un lavoro arricchito con contributi di film e interventi di personaggi dello spettacolo che hanno rivisitato quell'epoca, ricostruendone segreti e passioni. Ora, con un tocco magico ma involontario, tutti speriamo di ritrovare quel clima e quelle passioni. E' impensabile rivivere la stagione del boom, ma che torni una fase di ripresa possiamo sperarlo".

Il documentario, realizzato da Greta Salve e prodotto da Orizzonti TV, si avvale della narrazione di Mieli che ripercorre la genesi e l'evoluzione di questo florido periodo, in particolare per il cinema, con la partecipazione e le testimonianze di attori e registi quali Alessandro Gassman, Paolo Virzì, Sandro e Giovanni Veronesi e il commento di Paolo Grignaschi, ideatore di Orizzonti Tv, che ha sostenuto l'iniziativa. Tra immagini di repertorio e film iconici dell'epoca quali "Il Sorpasso" o "Una vita difficile", diretti entrambi da Dino Risi, gli spettatori si scopriranno non essere poi così distanti da quel cinema o da quegli eroi di tutti i giorni. "I politici dovrebbero studiare bene la stagione precedente al boom economico - spiega Mieli -. Quello tra la fine degli anni '50 e degli anni '60 fu il periodo di maggior successo economico. Se si volesse ripercorrere quella strada, allora bisognerebbe trovare la forza e le condizioni che portarono al boom. Uscivamo dalla Seconda Guerra Mondiale, non ci fu area del paese non devastata dalla guerra, era un paese fra i più rovinati del conflitto. Eppure il reddito pro capite nel giro di tre anni tornò ai livelli precedenti alla guerra, poi ci fu un balzo in avanti di molti punti. Il tutto si svolse prima in un clima di concordia politica, poi però di grande contrapposizione. Non è quindi necessario un clima di unità: al di là delle dispute, quello che conta è che ci sia un comune sentire, l'impegno a fare sacrifici per accumulare ricchezza".

"Gli italiani sono in grado di farlo, ma per fare questo sforzo bisogna dividere la ripartenza in due momenti e non spaventarsi, perché all'inizio sarà dura - prosegue -. Da qui a dicembre sarà molto dura, ma se sapremo vivere questa fase nel modo giusto, poi dal 2021 staremo meglio di come stavamo prima della crisi. La storia questo ci insegna, è la storia di tutte le epidemie: c'è sempre un momento di tensione, ma se si affronta la prima fase con lo spirito di fraternità che abbiamo visto in questi giorni, poi ci sarà una rinascita. Questi periodi fanno scoprire i valori essenziali dell'esistenza, portano molte negatività ma anche alcune piccole positività, dovute al fatto che si è tutti sulla stessa barca e questo spinge ad aiutarsi l'uno l'altro". L'Italia arrivò ai vertici industriali mondiali, ma fu soprattutto il cinema ad avere intuito e in un certo qual modo anticipato quel mutamento che ci proiettava dalla guerra al boom economico. "Ci furono artisti importanti. Ci fu un salto, ad esempio, nel modo di fare ironia, nel modo disincantato di descrivere i difetti degli italiani. Insieme al boom economico, ci fu un boom delle capacità artistiche - ricorda Mieli -. Ed io penso che quando guarderemo all'indietro, scopriremo che in questi due mesi di reclusione sono nate tante idee. Sono sicuro che molti hanno seminato idee nel proprio cervello che, quando ci sarà l'occasione, esploderanno. Ci saranno scoperte, sia di carattere scientifico che artistico, che ci lasceranno a bocca aperta. Anche per il cinema e il teatro, che sono chiusi, ci saranno invenzioni che non avevamo mai pensato prima. E non quelle rudimentali ed effimere che vediamo in questi giorni sui social, ma di spessore".

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