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Dafne, trentenne Down piena di giudizio

Dafne, trentenne Down piena di giudizio

Premio Fipresci a Berlino, arriva il film con Carolina Raspanti

ROMA, 16 marzo 2019, 19:35

Francesco Gallo

ANSACheck

DAFNE - RIPRODUZIONE RISERVATA

DAFNE - RIPRODUZIONE RISERVATA
DAFNE - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - 'Dafne' è un film su una vera forza della natura che si chiama Carolina Raspanti, una trentenne portatrice di sindrome di Down e protagonista assoluta di questo secondo lungometraggio di Federico Bondi (Mar Nero, 2008), già passato in concorso a Panorama al Festival di Berlino, dove ha vinto il premio Fipresci, e ora in sala dal 21 marzo (Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down) con il Luce.

Impossibile pensare a questo lavoro, prodotto da Vivo film con Rai Cinema, senza lo spirito da professorina piena di giudizio e candore di Carolina Raspanti. Nel film è appunto Dafne, una trentenne che ha il suo lavoro e vive con tutta la sua esuberanza insieme ai genitori: Luigi (Antonio Piovanelli) e Maria (Stefania Casini). Quando però la madre Maria muore, gli equilibri familiari vanno a pezzi. Il padre entra in depressione, tormentato, com'è, dalla paura di lasciare sola la figlia alla sua morte. Ma sarà paradossalmente proprio Dafne a dargli la forza di andare avanti con il suo caratterino e le sue perentorie indicazioni come: "Papà, non buttarti giù".

"Un giorno vidi alla fermata dell'autobus un padre e una figlia con la sindrome di Down che si tenevano per mano. Mi apparvero come degli eroi, due sopravvissuti. Poi ho avuto la fortuna di incontrare Carolina, con cui è nata un'amicizia fondamentale non solo per il film - ma anche per la mia vita", ha detto il regista a Berlino. Ma chi è davvero Carolina Raspanti? Una ragazza piccola e tenace che conquista subito, come ha fatto all'incontro stampa alla Berlinale. "Mangio solo due piccole caramelle al week end, mentre guardo 'Un posto al sole'", ha confessato ai giornalisti, facendo outing su una delle sue imperdonabili debolezze. E chiarendo subito che per una ragazza alla quale "non pesa per niente essere down" la volontà e il rigore sono tutto. Nata nel 1984 a Lugo, dove si è diplomata, Carolina lavora all'Ipercoop. Ha scritto due romanzi autobiografici, 'Questa è la mia vita' e 'Incontrarsi e conoscersi: ecco il mondo di Carolina', e, grazie alla sua generosità, contribuisce allo sviluppo di progetti a favore di ragazzi diversamente abili.

"La ragione che mi ha spinto a fare questo film è che ci ho creduto fin da subito e mi sono calata nel personaggio nel modo più naturale possibile mettendoci anche tutta la mia personalità", ha spiegato Carolina. E ancora: "Mi piace il mio lavoro e soprattutto stare a contatto con gli altri. Ora al lavoro mi prendono in giro, mi chiamano la star, la diva, ma lo fanno solo per scherzare". "Il mio carattere battagliero - ha sottolineato ancora - mi ha sempre aiutato a superare ogni difficoltà. Certo, anch'io ho le mie debolezze, per ben due volte - ha rivelato con candore e tra lo stupore di tutti - ho tentato il suicidio, ma in fondo nessuno è perfetto: siamo umani".

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