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Un giorno all'improvviso, la storia estrema di Ciro d'Emilio

Un giorno all'improvviso, la storia estrema di Ciro d'Emilio

08 novembre 2018, 15:27

Redazione ANSA

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Un giorno all 'improvviso - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un giorno all 'improvviso - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un giorno all 'improvviso - RIPRODUZIONE RISERVATA

UN GIORNO ALL'IMPROVVISO di CIRO D'EMILIO, con Anna Foglietta, Antonio Improta, Giampiero De Concilio presentato all’ultimo Festival di Venezia nella sezione Orizzonti e che uscirà nelle sale il prossimo 29 novembre con No.Mad. 

   Antonio ha diciassette anni e un sogno: essere un calciatore in una grande squadra. Vive in una piccola cittadina di una provincia campana, una terra in cui cavarsela non è sempre così facile. A rendere ancora più complessa la situazione c’è la bellissima Miriam, una madre dolce ma fortemente problematica che lui ama più di ogni altra persona al mondo. Inoltre Carlo, il padre di Antonio, li ha abbandonati quando lui era molto piccolo e Miriam è ossessionata dall’idea di ricostruire la sua famiglia.

   ''Quando ho deciso di realizzare Un giorno all’improvviso - spiega Ciro D'Emilio nelle note di regia -  volevo una storia priva di compromessi, radicale, estrema. Raccontare il tema dell’abbandono dell’adolescenza attraverso una storia d’amore tra un figlio e una madre mi ha permesso di rendere tutto più concreto, visibile, tangibile. La scelta ardua è stata quella di abolire ogni possibile punto di vista diverso da quello del protagonista, Antonio. Attraverso la messa in scena e la scelta fotografica ho voluto estremizzare questo concetto lasciando i personaggi sempre in risalto rispetto all’ambiente che li circonda. Antonio e noi di conseguenza, viviamo e crediamo a tutto quello che accade e accettiamo tutto quello che gli (ci) succede, dimenticando quasi ogni volta che da soli è dura farcela senza prendere delle sonore batoste. Perché un giorno, all’improvviso, la vita ti si rovescia contro''.

 

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