Una donna accusa Leon Black di
stupro in casa di Jeffrey Epstein: il finanziere e collezionista
americano (suo "L'Urlo" di Munch pagato dieci anni fa 120
milioni di dollari) e' stato portato in tribunale da una donna
della Virginia che afferma di esser stata brutalmente violentata
da lui venti anni fa dopo esser stata reclutata nel 2000 come
massaggiatrice dall'amica di Epstein, Gislaine Maxwell.
Cheri Pierson, che all'epoca era una ragazza madre e "aveva
un disperato bisogno di denaro", afferma di aver sofferto
"dolori gravi e debilitanti" a causa della violenza e che, non
avendo una assicurazione medica, "fu lasciata a fare i conti da
sola con le conseguenze finanziarie dell'aggressione subita". La
Pierson afferma anche che, qualche tempo dopo, Black, la
incontro' nel bar dell'albergo St. Regis di New York e le verso'
cinquemila dollari in contanti. Una avvocatessa di Black, Susan
Estrich, ha definito le accuse "totalmente false", "un tentativo
di estorsione" e "parte di uno schema per distruggere la
reputazione del finanziere".
La causa apre un secondo fronte nella battaglia tra il
co-fondatore di Apollo e lo studio legale Wigdor che
rappresenta, oltre la Pierson, anche una ex amante del tycoon,
la modella Guzel Ganieva che l'anno scorso lo ha denunciato per
anni di abusi sessuali. Nell'azione legale della Ganieva si
parla dello stupro di una donna, il cui nome non viene fatto,
che sarebbe avvenuto nella casa di Epstein: la vittima, una
ragazza madre "di modesti mezzi finanziari" proprio come
all'epoca era la Pierson. Black a sua volta in ottobre ha
portato in tribunale l'ex amante per diffamazione.
Black si e' dimesso dal suo ruolo nel gruppo Apollo nel 2021
dopo che un'inchiesta interna aveva portato in luce i suoi
rapporti finanziari con Epstein. Di li' a poco il finanziere, la
cui fortuna e' valutata a oltre nove miliardi di dollari, si era
dimesso dalla presidenza del board del MoMA pur restando come
membro del consiglio di amministrazione.
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