Il genio dietro una reflex. A
Londra viene dedicata una mostra retrospettiva al fotografo
inglese Norman Parkinson (1913-1990), celebre ritrattista di
personaggi famosi e acuto osservatore del mondo della moda,
negli anni in cui ha lavorato per grandi riviste patinate, come
Vogue e Queen. L'esibizione, curata da Monica Colussi e
organizzata in collaborazione con Fiat Chrysler Motor Village
UK, si intitola 'Timeless Act', e nelle 60 opere esposte vengono
accostati gli scatti di Parkinson ai dipinti dell'artista
britannica Molly Gaisford. Fotografia e pittura astratta si
fondono quindi in questo evento che è visitabile solo su
appuntamento, dal 27 settembre al 29 novembre, presso il Motor
Village di Fiat Chrysler, nel cuore della capitale.
Viene ripercorsa la lunga e per molti versi avventurosa
carriera di Parkinson. Dopo gli esordi negli anni Trenta, con la
Seconda Guerra mondiale il fotografo si arruola e viene
assegnato alla ricognizione aerea nella Raf. Subito dopo il
conflitto, inizia a scattare per la rivista Vogue e partecipa
alla rivoluzione della rivista che negli anni Sessanta coglie lo
straordinario cambiamento sociale e di costumi in corso.
Parkinson è fra i primi a fotografare le modelle in esterno e
non più in studio. Viaggia molto e trascorre lunghi periodi a
Tobago. Fra i momenti culminanti della sua lunga carriera c'è la
nomina a fotografo di corte della regina Elisabetta, al posto di
Cecil Beaton. Fotografa i reali e realizza una serie di celebri
ritratti, molti dei quali sono esposti nella mostra. Immortala
figure come Audrey Hepburn, i Rolling Stones, la stessa
Elisabetta II, la regina madre, Jerry Hall, Grace Coddington e
molti altri personaggi. Riceve per questo premi e onorificenze.
Muore a 76 anni a Singapore, nel 1990, "come aveva vissuto",
secondo le parole della modella Twiggy, sempre dietro la sua
amata macchina fotografica.
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