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Accademia Belle Arti Napoli, Cc riconsegnano dipinto rubato

Accademia Belle Arti Napoli, Cc riconsegnano dipinto rubato

Olio su tela di Giulio Carpioni trafugato nel 1975

NAPOLI, 18 febbraio 2020, 14:48

Redazione ANSA

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E' tornato a casa, tra le mura dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, dopo 45 anni, l'olio su tela raffigurante 'Putti danzanti in paesaggio arcadico' del pittore veneziano Giulio Carpioni. L'opera era stata rubata nel 1975 ed è stata recuperata dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine nell'ambito dell'operazione internazionale coordinata da Europol denominata Pandora IV, finalizzata al contrasto del traffico illecito di beni culturali. Il dipinto torna all'Accademia proprio mentre l'Istituto sta procedendo ai lavori di riorganizzazione della Galleria dell'Accademia che sarà riaperta a breve.
    ''Esprimo la mia e la nostra gratitudine a chi lavora perché avvengano simili prodigi - ha detto il presidente dell'Accademia, Giulio Baffi, oggi in un incontro - che sono il frutto di un percorso complicato, di un lavoro faticoso e di un occhio attento e scrupoloso''. Il dipinto - come ha spiegato il maggiore Lorenzo Pella, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine - acquistato in una casa d'aste a Vienna, era stato localizzato presso un gallerista di Padova.
    L'indagine è durata un paio di anni. Un primo monitoraggio effettuato nel gennaio 2018 attraverso i siti web che trattano la compravendita di oggetti d'arte aveva fatto risaltare all'occhio il dipinto ''per bellezza e per fattura'' e in conseguenza di ciò sono stati avviati riscontri con le informazioni contenute nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale.
    Verifiche che hanno consentito di appurare la perfetta corrispondenza tra il dipinto oggetto di indagine e quello sottratto all'Accademia. ''Le indagini - ha sottolineato il comandante Pella - sono ancora in corso, ma al momento riteniamo che sia il mandatario alla vendita sia l'acquirente abbiano agito in buona fede''. L'opera, risalente all'epoca barocca e in ottime condizioni, ha un valore di 30mila euro.
    ''La nostra Istituzione continua a collaborare con chi ha il compito e la possibilità di tutelare il patrimonio - ha concluso il direttore dell'Accademia, Giuseppe Gaeta - li ritengo degli eroi perché il loro lavoro consente di restituire beni non solo alla nostra Istituzione pubblica ma alla collettività''. Secondo quanto riferito, il business legato al commercio illegale di oggetti d'arte costituisce sempre di più un mercato che arricchisce le organizzazioni criminali e si pone dietro solo al traffico d'armi e di sostanze stupefacenti.
   

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