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Caparezza deve dire addio ai lunghi tour ma non è un ritiro

Caparezza deve dire addio ai lunghi tour ma non è un ritiro

L'artista soffre da sette anni di acufene

ROMA, 24 giugno 2022, 19:31

Redazione ANSA

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Caparezza durante un concerto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Caparezza durante un concerto - RIPRODUZIONE RISERVATA
Caparezza durante un concerto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un fischio senza fine. Che dura almeno da sette anni e che non dà tregua a Michele Salvemini, ovvero a Caparezza. Si tratta di acufene, un disturbo uditivo con il quale l'artista fatica a convivere e che lo ha costretto a limitare i suoi concerti. Niente più tour da 50 date, ma nessun ritiro all'orizzonte. Già, perché dopo un'intervista a QN in cui spiegava che non ci sarebbe stata una ripresa del tour in autunno, sul web era partito l'allarme tra i fan per un suo addio alle scene. Ma dal suo entourage gettano acqua sul fuoco: Caparezza rallenta, ma non ferma la musica né in studio né dal vivo. E dopo le venti date dell'Exuvia tour in estate, al via domani da Bologna, si torna al lavoro per un nuovo disco e per un nuovo tour che verrà. E magari anche ai fumetti, passione mai sopita, come ha rivelato oggi.

Più volte in questi anni Caparezza aveva parlato della malattia che lo affligge: ne aveva scritto anche nella canzone Larsen del 2017 ("Fischia l'orecchio, infuria l'acufene; Nella testa vuvuzela mica l'ukulele; La mia resistenza è quella zulu, cede"). "È successo all'improvviso - aveva spiegato in "Stories", il ciclo di interviste ai protagonisti dello spettacolo di Sky TG24 dell'anno scorso -: io ho sempre avuto un leggero acufene, impercettibile, come tanti musicisti, mi faceva quasi compagnia. Adesso nella mia testa c'è questo fischio costante. Mi sono buttato in pasto all'intellighenzia medica, ma nessuno sa come risolvere l'acufene. Ho fatto una trafila assurda, a volte anche comica, come quando un medico mi suggerì di chiedere scusa al mio orecchio. Tutte le strade che ho preso mi hanno portato al fallimento di questa cosa, quindi dico a chi soffre di acufene di avere molta pazienza, di alimentarla e sperare che un giorno venga fuori una cura che funzioni".

L'acufene è un disturbo caratterizzato dalla percezione di suoni, come ronzii, fischi, sibili o fruscii, non legati a stimoli esterni, per il quale non esiste una cura unica efficace per tutti i tipi di acufene: nei casi in cui si riesce a risalire a una possibile causa, occorre intervenire su quella. Ma nel caso di Caparezza i disturbi dipendono dall'attività live. "Tutte le cose belle finiscono col toglierti qualcosa - ha detto nell'intervista a QN -. A me questo fischio continuo ha modificato l'udito. Quando ho scoperto di non poter più ascoltare la musica in cuffia, sono andato in crisi, pensando al mio corpo come a una prigione". 

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