Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Caso Orlandi, il promotore di giustizia vaticano: 'Commissione bicamerale sarebbe un'intromissione'

Caso Orlandi, il promotore di giustizia vaticano: 'Commissione bicamerale sarebbe un'intromissione'

Il procuratore capo di Roma: 'Mi preoccupa la possibilità di offrire palcoscenici'. La legale della famiglia: 'Capire cosa è successo a Emanuela può chiarire fatti importanti della storia d'Italia'

06 giugno 2023, 13:41

Redazione ANSA

ANSACheck

Un'immagine della commissione parlamentare - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un'immagine della commissione parlamentare - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un'immagine della commissione parlamentare - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Ritengo che in questo momento aprire una terza indagine che segue logiche e forme diverse dall'autorità giudiziaria, sarebbe una intromissione anche perniciosa per la genuinità delle indagini in corso". Lo dice il promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi, audito informalmente in Senato in vista del voto sulla commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. "Purtroppo - ha aggiunto - un eccesso di interesse dell'opinione pubblica può costituire un inquinamento della genuinità del lavoro che stiamo svolgendo in collaborazione con la procura di Roma".

Il procuratore capo di Roma
"Qual è il possibile imbarazzo? Consentitemi di dirlo, l'imbarazzo nel quale possiamo trovarci e confido davvero nella cautela, mi preoccupa la possibilità di offrire palcoscenici, degli ulteriori palcoscenici a qualcuno che di qualche palcoscenico in passato ha fatto uso persino per usi diversi da quelli della giustizia". Lo dice, audito in Senato, il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi. Le audizioni di oggi alla prima Commissione Affari costituzionali si svolgono nell'ambito del prossimo voto sulla istituzione o meno di una commissione di inchiesta bicamerale sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. "Noi abbiamo delle situazioni - ha spiegato Lo Voi - in cui gli stessi soggetti in una sede hanno detto una cosa, in un'altra sede ne hanno detta un'altra, in una terza un'altra ancora e queste discrasie non sempre sono messe in evidenza per una valutazione corretta dell'attendibilità di chi parla". "Allora - ha concluso - non può che essere una scelta del Parlamento istituire una commissione di inchiesta ma permettetemi di rivolgere un profondo e sincero appello che si possa ottenere il massimo delle garanzie consentito per evitare di offrire ulteriori palcoscenici a chi è mosso da interessi diversi".

La risposta di Pietro Orlandi
"Ho visto un cambio di atteggiamento che mi è sembrato molto diverso dall'inizio e poi questa parola utilizzata dal promotore di giustizia, intromissione, perché? Non ha parlato come magistrato ma ha specificato di parlare come rappresentante del Vaticano". Lo dice Pietro Orlandi, commentando a caldo con i giornalisti le audizioni in particolare del promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi, del presidente del Tribunale Vaticano, Giuseppe Pignatone e del procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, presso la prima commissione Affari costituzionali del Senato in vista del voto definitivo sull'approvazione o meno di una commissione di inchiesta bicamerale sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. "Secondo me - ha aggiunto- il lavoro del parlamento è una cosa separata", "io quando ho parlato con il sottosegretario Alfredo Mantovano che non c'entra con la commissione, lui mi era sembrato entusiasta dell'apertura di una commissione d'inchiesta soprattutto quando ho parlato della questione dei servizi segreti, secondo me una cosa non esclude l'altra", ha detto in riferimento alle inchieste della magistratura, quella vaticana è quella della procura di Roma.

Le parole dell'avvocato della famiglia Orlandi
"La scomparsa di Emanuela Orlandi non può e non deve essere circoscritta alle polemiche di queste ultime settimane. Perché sarebbe ingiusto, non solo nei confronti della famiglia, ma anche di questo Paese. Il sequestro di Emanuela ha accompagnato quaranta anni di storia d'Italia e il suo nome è comparso nelle indagini dell'attentato a Santo Giovanni Paolo II, all'omicidio Calvi, al crack del Banco Ambrosiano, alla Banda della Magliana. Pezzi di storia di questo Paese che sono ancora non del tutto chiariti. Capire cosa sia capitato a Emanuela, potrebbe aiutare a chiarire altri fatti importanti della storia d'Italia. La verità abbisogna a tutti, non solo ai familiari di Emanuela". Lo dice l'avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, nella memoria depositata oggi alla Prima Commissione Affari istituzionali al Senato.

 

Pietro Orlandi e l'avvocato Laura Sgrò

"Verità sulla scomparsa di questa cittadina vaticana la si deve anche a quegli italiani, tantissimi - aggiunge Sgrò- che dicono che Emanuela è anche la loro sorella. Che fermano per strada i familiari, che scrivono loro, che fanno sentire il loro affetto agli Orlandi, che si muovono da ogni parte del mondo per partecipare ai sit-in organizzati per Emanuela. Verità la si deve alle istituzioni, a quei magistrati e alle forze dell'ordine che tanto si sono prodigati, e, nonostante ciò, nessuno, in quaranta anni, è mai finito sul banco degli imputati. La verità la si deve anche ai cattolici, che amano senza remore il Papa Santo, ma chiedono anche verità per Emanuela, che pregano perché torni a casa. Perché amare l'uno non significa in alcun modo rinunciare alla verità per l'altra. Al contrario, amare vuol dire comprendere e accogliere.

Per questo occorre una commissione di inchiesta subito. Una commissione che tiri le fila, che svolga con onestà e con la dovuta sensibilità il suo lavoro; che metta fine alle tante speculazioni che dilaniano le ferite mai cicatrizzate degli Orlandi, che fermi il circo dei depistatori e dei profittatori". "Sua Santità Papa Francesco - continua - ha detto di volere fare chiarezza sulla scomparsa di Emanuela, lo ha ripetuto il Segretario di Stato, Sua Eminenza Pietro Parolin. Esistono le condizioni per scrivere una pagina di storia importante, che vede lo stato italiano e quello vaticano collaborare finalmente insieme, in piena attuazione del Concordato. Vi chiedo, perciò, a nome di Maria Pezzano Orlandi; di Natalina, Pietro, Federica e Maria Cristina Orlandi, di votare i ddl 622 e 501 istitutivi della Commissione di inchiesta e di farlo quanto prima. Perché il tempo che passa è nemico della verità". "Il Parlamento ha la possibilità di dare l'ultima probabilmente - ha sottolineato quindi - speranza a Maria Pezzano Orlandi di sapere cosa sia successo a sua figlia. A una madre ultranovantenne che ha consumato buona parte della sua vita nell'attesa. Che a lungo ha lasciato le chiavi attaccate alla toppa di casa, perché se fosse tornata Emanuela, avrebbe dovuto potere rientrare in casa. Nella sua stanza, dove tutto è rimasto com'era quaranta anni fa. Emanuela ha una madre, un fratello, tre sorelle, dieci nipoti e un pronipote che la aspettano. Spetta a Voi fare loro dono della speranza di sapere cosa le sia capitato".

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza