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Il ritorno in classe, Mattarella a Vo': 'Scuola sfida decisiva per la ripartenza del Paese''

La prima campanella dopo 6 mesi. Il ritorno a scuola a Codogno, Alzano e Nembro, i sindaci: 'apertura è segno di ripartenza'. Azzolina: 'Andrà tutto bene'

Riparte la scuola per 5,6 milioni di alunni con entusiasmo e qualche criticità. Il presidente Mattarella a Vo' Euganeo con la ministra Azzolina che si commuove: 'E' una sfida decisiva per la ripartenza del paese, non ci si può dividere sulla scuola'. E ricorda Willy'. Conte: 'abbiamo fiducia'. Secondo dati delle associazioni di categoria mancano quasi 100mila cattedre. In serata riunione a Palazzo Chigi: 'C'è soddisfazione, affrontati i nodi'. Primi casi di positività e di chiusura con quarantena, da Trieste alla Toscana alla provincia di Bari. In Liguria il governatore Toti posta su Facebook il caso di bambini costretti a scrivere in ginocchio perché mancano i banchi. 

Nella riunione del premier Conte e dei ministri sulla scuola "si è preso atto, con soddisfazione, che la scuola è ripartita e che le attività scolastiche sono riprese in modo ordinato, nel rispetto delle regole sanitarie. Sono stati affrontati tutti i vari nodi relativi all'organizzazione e alla ripartenza della scuola, dai trasporti alle modalità di ingresso e uscita dagli istituti scolastici, dalla fornitura di banchi e mascherine fino alle questioni più strutturali che riguardano il mondo scolastico". Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi.
"Sono stati aggiornati i numeri del materiale sin qui distribuito: ad oggi sono state fornite gratuitamente 136 milioni di mascherine chirurgiche nelle scuole di tutta Italia e, inoltre, 445mila litri di gel igienizzante. Ogni giorno verrà assicurata la distribuzione gratuita di una mascherina chirurgica ad ogni studente. La distribuzione proseguirà con cadenza settimanale. Lo sforzo compiuto è imponente e assicurerà le condizioni di sicurezza per tutti gli studenti", si legge nella nota. 
"Anche la fornitura dei banchi monoposto e delle sedute innovative procede senza sosta. In dieci giorni sono stati messi a disposizione 200 mila banchi, pari alla stessa quantità che ordinariamente viene prodotta in Italia in un anno intero. Entro fine ottobre saranno distribuiti agli istituti scolastici 2 milioni di banchi monoposto e 400mila sedute innovative. In questo modo verranno soddisfatte le richieste pervenute, anche di quelle Regioni che hanno richiesto sino al 70% del ricambio degli arredi scolastici". Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi, al termine del vertice del premier Giuseppe Conte con i ministri sul primo giorno di scuola.

"Vo' capitale d'Italia della scuola": l'investitura viene dal capo dello Stato Sergio Mattarella, giunto oggi nella cittadina euganea che fu una delle prime zone rosse e contò la prima vittima italiana del Covid-19, oggi simbolo della ripartenza del Paese con la cerimonia per il nuovo anno scolastico. Scelta simbolica per la ventesima edizione dell'incontro, che ha visto la presenza delle più alte cariche dello Stato, oltre a Mattarella anche la presidente del Senato Elisabetta Casellati, la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, il ministro Federico D'Incà, il sottosegretario Andrea Martella, autorità locali, personaggi dello spettacolo e dello sport. Una cerimonia - trasmessa su Raiuno - che non poteva non essere incentrata sulla 'ripartenza' nelle aule dopo la sofferenza del lockdown, ma che ha toccato anche i temi di più stretta attualità, con un forte richiamo all'omicidio di Willy Duarte.

Sul prato dell'istituto "Guido Negri" molti bambini e ragazzi delle scuole del comprensorio, testimoni in prima persona della forzata clausura. "L'inaugurazione dell'anno scolastico, mai come in questa occasione - ha sottolineato Mattarella - ha il valore e il significato di una ripartenza per l'intera società. Lo avvertono i ragazzi, lo comprendono gli adulti e le istituzioni. Ci troviamo di fronte a una sfida decisiva".
La chiusura forzata della scuole, ha precisato "è stata dolorosa. Necessaria e dolorosa. La scuola ha nel suo dna il carattere di apertura, di socialità, di dialogo tra persone, fianco a fianco", e in particolare per gli allievi con disabilità: "Per tanti di loro le rinunce hanno avuto un costo altissimo, a volte non sopportabile", ha detto, indicando il peso per le famiglie, e soprattutto sottolineando che "l'attenzione a questi studenti dovrà essere inderogabile, a cominciare dall'assegnazione degli insegnanti di sostegno".

Il presidente ha anche parlato della brutale uccisione di Colleferro. "Siamo sconvolti - le parole di Mattarella - per la morte di Willy, pestato a morte per aver difeso un amico contro la violenza. Il suo volto sorridente resterà come un'icona di amicizia e di solidarietà, che richiama i compiti educativi e formativi della scuola e dell'intera nostra comunità. La scuola, la cultura, il confronto continuo - ha concluso - sono anche antidoti al virus della violenza e dell'intolleranza, che può infettare anch'esso la comunità se viene ridotta l'attenzione".

L'INAUGURAZIONE DELL'ANNO SCOLASTICO A VO' EUGANEO

 

Oggi in dodici regioni più la provincia di Trento 5,6 milioni di studenti (su 8,3 totali) hanno sentito il suono della prima campanella che segna l'inizio dell'anno scolastico più difficile perché banco di prova per l'emergenza coronavirus. 'Gli studenti hanno tanta voglia di tornare in classe e riappropriarsi della socialità. Questo sarà un anno complesso, lo sappiamo, ma abbiamo lavorato tanto e costruito una strategia di prevenzione che funzionerà se ognuno farà responsabilmente la propria parte. Essere a Vò è un segnale importante per un territorio che ha sofferto ma che non ha mai abbandonato gli studenti. Sarà una bellissima giornata". Così Azzolina augurando buon anno scolastico a studenti e studentesse.

"Oggi è una giornata importante per la comunità nazionale, a cui guardiamo con fiducia e entusiasmo: certo, non lo nascondiamo ci sono criticità ma il monitoraggio è costante e stasera faremo già un primo bilancio. Voglio però dire che mai come quest'anno stiamo investendo molto nella scuola". Così il premier Giuseppe Conte al termine del convegno a cui ha preso parte presso l'ambasciata italiana presso la santa sede.

 "La mancanza della scuola reale, per questi lunghi sei mesi, ci ha evidenziato ancora di più la sua importanza per la società. Ed è per questo che oggi voglio dire con forza: basta con le incertezze. Tenere aperte le scuole tutti i giorni e senza criticità deve essere una priorità per tutti, perché stare in classe significa condivisione, crescita psicologica e sociale. Da qui riparte il Paese ed insieme le speranze dell'Italia. Buona scuola a tutti!". Lo dice la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati in un videomessaggio che ha pubblicato sui suoi canali social con una riflessione sulla riapertura della scuola. "Oggi è una giornata importante e a lungo attesa. Gli istituti scolastici ricominciano ad accogliere i loro studenti che dall'inizio dell'emergenza sanitaria non avevano più potuto farvi rientro". Lo afferma il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, in occasione dell'inizio del nuovo anno scolastico. "Ripartire dalla scuola significa far ripartire tutto il nostro Paese", aggiunge. "La scuola deve essere al centro dell'agenda politica. È dalla sua vitalità, dalla sua qualità che dipende il futuro del Paese. Solo in questo modo potremmo restituire all'istruzione scolastica il suo valore: quello di strumento indispensabile per la costruzione di una società migliore e più coesa", sottolinea il presidente della Camera.

Primo giorno di scuola anche per il figlio del premier Giuseppe Conte, Niccolò, arrivato alla scuola media Belli -Col di Lana, nel quartiere Prati, dove frequenta la classe terza. I ragazzi sono stati accolti dalla dirigente scolastica. Il presidente del Consiglio, atteso da telecamere e giornalisti all'entrata dell'istituto, non si è visto. Uno striscione con la scritta "Voce agli studenti" in nero e rosso è comparso stamane, prima dell'inizio delle lezioni, anche davanti ad uno degli ingressi laterali della scuola media Belli-Col Di Lana, frequentata dal figlio del premier Giuseppe Conte, dove oggi sono riprese le lezioni per le classi terze. Pochissimi i ragazzi dietro allo striscione, che si sono lasciati riprendere dai fotografi e poco dopo hanno tolto l'insegna. 

Percorsi separati, mascherine e distanziamenti, al liceo Kennedy si apre

CODOGNO -Alle otto di questa mattina i circa 4000 studenti di Codogno, da quelli che frequentano la scuola primaria a quelli delle superiori, come l'Istituto Tecnico Agrario Tosi, sono ritornati sui banchi. Le scuole del comune dove è stato accertato il primo caso di Coronavirus in Italia sono state chiuse chiuse a partire dal 22 febbraio scorso, il giorno dopo l'accertamento del primo caso di Coronavirus in Italia. E lo stesso è accaduto per gli altri nove comuni poi isolati in zona rossa. Al suono della campanella che dà il via alle lezioni il sindaco Francesco Passerini accompagnato dagli assessori all'Istruzione e ai Lavori Pubblici che in questi mesi, assieme al dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo (scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado), hanno organizzato la riapertura nel rispetto delle norme anti-Covid, girerà per alcune scuole per l' augurio di "buon inizio" agli allievi perchè "sarà un anno delicato e complicato". Per l'occasione il sindaco donerà alla scuola media Ognissanti 5 mila mascherine chirurgiche. E proprio a proposito di mascherine tra non molto dovrebbero arrivare quelle biodegradabili, "in modo da preservare l'ambiente. E' già stata contattata un'azienda lombarda che le produce e siamo in attesa del preventivo". 

NEMBRO - "Oggi viviamo una grande emozione, che ho letto, oltre le mascherine, negli sguardi dei ragazzi che entravano nei cancelli. La riapertura delle scuole è il segno più evidente della ripartenza in questo nostro territorio così martoriato". E' il commento di Claudio Cancelli, sindaco di Nembro, che stamattina sta seguendo la riapertura della scuola. "Tutta la comunità - aggiunge il primo cittadino - ha contribuito a questa ripartenza, che è il segno più evidente del ritorno alla normalità. Le scuole, ma anche i genitori e tanti volontari hanno aiutato, nei giorni scorsi, per questo riavvio. Perché tutti ne siamo entusiasti ed emozionati".  

ROMA - Per il primo giorno di scuola, i rgagazzi della Rete degli studenti medi del Lazio si è mobilitata organizzando flash mob in alcune scuole a Roma e in tutto il Lazio. "Ormai da diversi mesi - spiegano - viviamo in una situazione di assoluta incertezza e precarietà: indicazioni poco chiare, banchi e organico non sufficienti e trasporti pubblici che non garantiranno la sicurezza". I flash mob chiedono di ascoltare le proposte lanciate dalla Rete degli Studenti del Lazio con un appello nelle scorse settimane. Alla mobilitazione hanno partecipato anche studentesse e studenti il cui rientro è stato posticipato da ordinanze comunali o dei Consigli di Istituto: "non basta rimandare la data di riapertura delle scuole, serve un investimento strutturale nella scuola per garantire a tutte e tutti il diritto allo studio in sicurezza", dicono i ragazzi.  Qualche assembramento e un po' di traffico per il primo giorno di scuola della 'Giacomo Leopardi' di Roma. L'istituto comprensivo pubblico 'Parco della Vittoria', che si trova all'interno del parco naturale di Monte Mario, lungo la via Trionfale, comprende sia una materna comunale che una scuola primaria: per le due scuole gli ingressi sono stati scaglionati e divisi; la scuola dell'infanzia, in particolare, deve sfruttare un cancello posteriore. Secondo le norme della scuola, i bambini devono essere accompagnati da un genitore fino alla porta della classe, ma senza poter entrare in aula; prima dell'ingresso viene misurata la temperatura a bimbi e ad adulti, e il dato viene registrato su un foglio che poi deve essere firmato. Questo, spiega la madre di un bambino della materna, unito ai dubbi del personale sulle corrette procedure da mettere in atto, ha creato assembramenti di genitori all'ingresso. Il problema sollevato dalle maestre invece è più di ordine didattico: l'obbligo di distanziamento e di mascherina toglie alle docenti la possibilità di abbracciare e toccare fisicamente i bambini, oltre che di mostrare loro le espressioni del volto, il che, specie con i più piccoli, può creare delle difficoltà. Infine, disagi al traffico: la stretta via asfaltata che dalla Trionfale sale al complesso della scuola nel parco è stata interdetta al traffico dai vigili urbani dalle 8 alle 8,30 per evitare intasamenti tra chi sale e chi scende, e così sarà anche nei prossimi giorni. Questo ha creato congestioni nelle vie limitrofe, dove i genitori hanno dovuto lasciare le auto per accompagnare i figli a piedi lungo la salita.

MILANO- 'Bentornati/e! (..ma come?'). "Siamo tornati (...ma come?)". È quanto si legge sugli striscioni appesi davanti a numerosi licei di Milano, dall'Agnesi al Manzoni, dal Berchet al Tito Livio, dal Vittorio Veneto al Vittorini, firmati dai collettivi delle scuole o da Rsm, la Rete degli studenti di Milano.Gli studenti protestano contro le regole decise dal governo per la riapertura delle scuole che vietano momenti di socialità come l'intervallo e, per questo, hanno indetto anche una manifestazione che si terrà il 25 settembre.

TORINO- "Febbre misurata, autocertificazione firmata". Anche a casa del governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ci si prepara all'inizio dell'anno scolastico rispettando l'ordinanza regionale che impone alle famiglie di certificare la temperatura dei figli e alle scuole di verificarla. "In casa Cirio ci si prepara per andare a scuola", scrive sul suo profilo Facebook il presidente della Regione, commentando la foto in cui misura la temperatura alla figlia. L'ordinanza regionale ha suscitato nei giorni scorsi numerose polemiche, ma le scuole si sono adattate alle disposizioni. Al momento, viene segnalata qualche coda di studenti all'ingresso di alcuni istituti, ma in generale non risultano esserci state particolari criticità.Molte le scuole che si sono attrezzate con termoscanner, differenziando gli ingressi per evitare gli assembramenti.

GENOVA - "Tutto è scuola: tutto fa diventare grandi. La didattica non si è fermata nei mesi scorsi, il resto purtroppo sì. Riprendetevi quel tempo e osservate con attenzione tutte le regole sanitarie che sono previste: non vogliamo più vedere banchi vuoti!". Così il sindaco di Genova Marco Bucci augura, dalle sue pagine social. un buon inizio di scuola agli studenti, agli insegnanti e al personale scolastico genovese. "Cari ragazzi - scrive Bucci -, l'emozione che state per provare rientrando a scuola dopo tanti mesi sarà unica! Un momento particolare delle vostre vite nel quale ritroverete amici, compagni e insegnanti. Godetevi questo giorno importante, tornate a vivere la scuola apprezzandone ogni momento: dal viaggio da casa alla mattina, al momento in cui tornerete per raccontare ai vostri genitori quelli che è successo". IL sindaco conclude con un ringraziamento "per l'impegno e la dedizione" a "maestri e professori e al personale delle scuole di Genova"

NORCIA - Il nuovo anno scolastico in tempi di Covid a Norcia è iniziato con una doppia inaugurazione: quella dell'istituto superiore temporaneo "De Gasperi-Battaglia" e della definitiva scuola materna. Due nuovi plessi che permettono a tutti gli alunni di frequentare le lezioni in presenza. La struttura delle Superiori dà anche, dopo il sisma del 2026, di dare una collocazione certa agli studenti, molto dei quali costretti in questi anni a fare lezione prima nelle tende e poi nei container. La gioia degli studenti: 'Viva la scuola'

 

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