C'è la necessità di "sviluppare gli
spunti investigativi offerti dalle relazioni tecniche dei
consulenti incaricati il 20 dicembre 2018". E' la motivazione
per la quale il pm di Ancona Paolo Gubinelli ha chiesto una
proroga di altri sei mesi - fino ad aprile 2020 - per le
indagini relative al primo filone d'inchiesta che coinvolge 17
persone per la strage di Corinaldo in cui, la notte tra il 7 e
l'8 dicembre scorsi morirono cinque adolescenti e una madre
39enne. Questa 'tranche' comprende proprietari, gestori, un dj,
un addetto alla sicurezza e i membri dello Sportello unico delle
attività produttive (Suap) dell'Unione dei comuni Misa - Nevola,
tra cui il sindaco di Corinaldo Matteo Principi, che nel 2017
rilasciò l'autorizzazione per l'attività di pubblico spettacolo:
i reati contestati, in maniera diversa e a vario titolo agli
indagati, vanno dall'omicidio colposo plurimo al disastro
colposo, dalla falsità ideologica all'apertura abusiva di locali
pubblici d'intrattenimento.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA