La "spinta" di Papa Francesco è di
"costruire ponti" e "Napoli è una città aperta che sa
accogliere", a differenza di chi "invece di aprire le porte, le
'inserra' (chiude a chiave, in dialetto napoletano, ndr.)
causando morte". A parlare è il cardinale Crescenzio Sepe,
arcivescovo metropolita di Napoli, in occasione dell'incontro
per illustrare il programma della visita in città, il prossimo
21 giugno, di Papa Francesco, per il convegno "La teologia dopo
Veritatis Gaudium nel contesto del Mediterraneo".
Proprio quel Mediterraneo, ha ricordato il presule, che
"nelle parole del Santo Padre non deve essere più un cimitero".
E' un messaggio, come ha spiegato Sepe, "rivolto a chi
istituzionalmente è deputato a rendere questo mare 'nostrum',
cioè che accoglie chi chiede di essere salvato, soprattutto se
sono donne, bambini, malati". "A nessuno è permesso rifiutare o
scartare chi viene da fuori - dice - Sono nostri fratelli e
sorelle, noi abbiamo il dovere umano e cristiano di
accoglierli".
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