Suore Camerino, fondi per covid hospital
'Anche da clausura si può essere vicini a chi è in prima linea'

(di Gianluigi Basilietti)
(ANSA) - CAMERINO (MACERATA), 24 MAR - Una raccolta fondi a
favore di medici e infermieri del Covid Hospital di Camerino è
stata avviata dalle suore clarisse di Santa Chiara della città
terremotata. A dirlo all'ANSA, che ha raggiunto il monastero a
ridosso del centro storico, è suor Laura Cristiana: "anche dalla
clausura si può essere vicini a chi oggi è in prima linea per il
nostro bene". Intanto a Camerino, spiega suor Laura, "si sommano
fatiche a fatiche, quelle del post sisma e quelle a cui siamo
chiamati in questi giorni con l'emergenza coronavirus". "Con la
trasformazione del nostro ospedale in un centro per curare i
malati Covid - dice ancora la religiosa - Camerino ha due 'zone
rosse', quella del centro ancora chiuso e l'area dell'ospedale e
tutto questo avviene in un momento in cui si sta facendo ancora
tanta fatica a riprendersi dal dopo sisma". "Ma la gente di
montagna è tenace e non si abbatte. Dopo un primo momento di
smarrimento e rabbia - sottolinea la vicaria del monastero -
adesso è pronta a dare grande sostegno al personale sanitario,
ho avuto modo di parlare con diverse persone che mi hanno detto:
è questa l'ora di restituire un po' di solidarietà che noi
avevamo ricevuto subito dopo il terremoto. Questa - sottolinea -
è la circolarità del bene". Che le 5 sorelle che vivono
all'interno della struttura temporanea, realizzata accanto
all'antico monastero sconquassato dalle scosse, vogliono
alimentare con una presenza continua, anche se a distanza, e con
un coinvolgimento diretto per raccogliere più fondi possibili da
mettere a disposizione del presidio ospedaliero.
Suor Laura racconta di ricevere decine di telefonate ogni
giorno: "Comprendo bene da clarissa - dice - di quanto non sia
semplice dover restare a casa in una sorta di clausura forzata,
in cui siamo chiamati a invertire il nostro tempo negli spazi,
ma questa - aggiunge - può essere una grande occasione per
intraprendere un viaggio in profondità dentro ognuno di noi". E
si dice convinta che "il coronavirus può regalarci uno sguardo
diverso, da questa esperienza potremmo imparare a dare il giusto
valore alle cose della vita". Racconta, inoltre, che negli
ultimi giorni in monastero sono arrivati alcuni disegni
realizzati da bambini e ragazzi in cui si illustra il mantra
"Tutto andrà bene". "Sì tutto andrà bene. Lo spero, lo chiedo e
lo invoco", dice suor Laura a mani giunte, pensando anche
all'antico monastero che dovrà essere ristrutturato dai danni
del sisma. (ANSA).
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