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Convegno a Norcia 40 anni dopo il sisma

Morirono 5 persone, migliaia di sfollati e case distrutte

(ANSA) - ROMA, 16 SET - "1979-2019: Norcia, un esempio concreto e straordinario di comunità resiliente": è questo il titolo del convegno che si terrà a Norcia, nella sala polivalente di via Solferino, giovedì prossimo, nel quarantesimo anniversario del terremoto del 19 settembre 1979. Una scossa di magnitudo 5.8 (IX grado Mercalli) che provocò 5 morti, decine di feriti e migliaia di sfollati; oltre 5.000 edifici furono danneggiati o crollarono, tra cui il cinquecentesco Santuario della Madonna della Neve. Da quell'evento disastroso molti passi in avanti sono stati fatti, dal punto di vista tecnico e scientifico, sul versante della ricostruzione post-terremoto ed il convegno - che si tiene tre anni dopo l'ennesima scossa che ha messo in ginocchio Norcia e molte altre comunità - vuole proprio fare il punto della situazione. La tavola rotonda - organizzata tra gli altri dalla Società italiana di geologia ambientale e dall'Ordine dei geologi dell'Umbria, con il patrocinio del Comune di Norcia, dell'Ingv, e dell'Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori di Perugia - si svolgerà in due sessioni, mattina e pomeriggio, con la partecipazione di diversi esperti. Dopo i saluti del sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, e dei rappresentanti dei vari enti organizzatori, il convegno entrerà nel vivo con la sessione moderata da Laura Scognamiglio, dell'Ingv. Tra le relazioni in programma: "Faglie e Terremoti in Italia centrale", di Massimiliano Barchi (Università di Perugia); "Beni culturali in zona sismica: sicurezza è conservazione", di Antonio Borri (Università di Perugia). Interessante e attuale la relazione di Luciano Baldi e Francesco Savi, del Servizio rischio sismico della Regione Umbria: "Analisi dell'efficacia degli interventi eseguiti dopo il sisma del 1979 su edifici del centro storico di Norcia colpiti dai sismi del 2016". La sessione mattutina sarà conclusa dal commissario Piero Farabollini che farà il punto su "Obiettivi e risultati della ricostruzione". Tra gli interventi del pomeriggio, moderati da Daniela Di Bucci (Dipartimento Protezione Civile), "La cultura del rischio: i terremoti di Norcia, inquilini da sempre. Perché conoscerli?" di Emanuela Guidoboni (Ing); "La vulnerabilità sismica dei centri storici appenninici: un nemico subdolo, o una condizione ampiamente documentata?" di Gianluca Valensise (Ingv); "Sismabonus: un ottimismo senza misura per la prevenzione del nuovo secolo", di Roberto De Marco (Sigea); "Il Piano Nazionale per la prevenzione del Rischio sismico con i fondi del Dl 39/2009" di Mauro Dolce (Dipartimento Protezione civile); "Prima durante e dopo: i tempi del terremoto. Istruzioni per l'uso" di Luciano Giacché (già direttore del Centro per la Documentazione e ricerca antropologica in Valnerina). Un dibattito, moderato da Francesco Brunelli (Sigea) e al quale è prevista la partecipazione del viceministro Vito Crimi, concluderà i lavori. (ANSA).

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