(ANSA) - ANCONA, 13 MAG - Finanziare la "creazione di una struttura d'intervento composta da due uffici sul territorio" (uno per le province di Ascoli Piceno e Fermo, l'altro per Macerata) col compito di gestire e istruire le istanze e la concreta realizzazione degli interventi manutentivi fuori garanzia" delle Sae (soluzioni abitative di emergenza) per i terremotati. E' la proposta della Regione Marche che il responsabile della Protezione civile regionale David Piccinini ha ribadito in una lettera al capo dipartimento Angelo Borrelli. La richiesta, discussa a gennaio con Borrelli, Anci e sottosegretario alla Ricostruzione, è stata reiterata per la perdurante "incertezza su chi e con quali risorse" si debba provvedere alla "ordinata e continua gestione degli interventi" in garanzia e oltre.La nota della Protezione civile nazionale anche ai Comuni e ai fornitori, ricorda la lettera, dava indicazioni procedurali per gestire assistenza tecnica in garanzia delle Sae e manutenzione" ma non fa "menzione delle risorse economiche necessarie". Gli oneri ipotizzati ammontano a 60 euro al mese per ogni 'casetta' e circa 1,4 milioni di euro l'anno per quelle nelle Marche: una cifra "in linea con i costi di manutenzione stimabili in circa lo 0,5% del valore del cespite all'anno". Dopo il sisma del 2016 nelle Marche sono state realizzate 75 aree Sae, distribuite su 28 Comuni, per un totale di 1.932 casette completate e assegnate a 4.120 persone per una spesa complessiva di 232 milioni di euro. Nella lettera, la Regione ricorda inoltre come ancora non sia iniziato il percorso previsto da una norma della legge di bilancio 2018 (art. 1 comma 750) secondo cui si deve porre basi per "la legittima permanenza di queste aree anche dopo la conclusione della fase emergenziale e per il trasferimento della proprietà a comuni interessati direttamente". (ANSA).