(ANSA) - PRECI (PERUGIA), 21 GEN - "Dopo la fase della messa in sicurezza oggi scontiamo una reale difficoltà nella programmazione e nella progettazione della ricostruzione post sisma": a dirlo è il sindaco di Preci, Pietro Bellini, tracciando un bilancio di oltre due anni dal terremoto. "Pensavamo che giunti a questo punto la ricostruzione avrebbe preso un verso - ha aggiunto con l'ANSA -, invece, se tutto andrà bene, saremo in grado di avviare i primi appalti solo a fine anno". Preci è il più piccolo dei comuni umbri colpiti. Alcune frazioni, come Valle, Collescille, Acquaro, Todiano e Abeto "hanno richiesto molti interventi di demolizione", spiega Bellini. Nel capoluogo - dove prima del terremoto vivevano poco più di 300 persone sui 700 residenti complessivi - "abbiamo messo in sicurezza il palazzo comunale, il campanile e altri edifici simbolo del nostro territorio" ha detto ancora il sindaco. "Ma al di là di questo - ha aggiunto -, è di fondamentale importanza passare alla fase della ricostruzione". "In particolare - ha detto ancora - del Municipio, degli uffici comunali, del palazzo dei carabinieri e dell'hotel che offriva 32 camere e un ristorante". Secondo Bellini "soltanto con il recupero della struttura ricettiva, di proprietà comunale e affidata a privati, si potrà pensare di ricominciare un'attività turistica significativa per Preci". A suo avviso è "fondamentale andare verso una direzione di semplificazione della macchina amministrativa". "Fa ben sperare - sottolinea - il recente incontro tra il premier Conte e i governatori delle regioni colpite. Adesso è il momento di accelerare e di dotare gli Uffici speciali per la ricostruzione del personale adeguato per far marciare i progetti che vengono presentati". Intanto nel centro di Preci si vedono ancora mura squarciate e vicoli ancora invasi dalle macerie. L'erbaccia si sta impadronendo del giardino dell'Hotel Agli Scacchi, simbolo della ricezione turistica di questo lembo di Valnerina. Le messe in sicurezza del Municipio, del campanile, dell'archivio storico e di qualche altro edificio pericolante hanno permesso comunque di liberare dalla "zona rossa" un tratto di paese, come ha potuto raccontare l'ANSA. "Noi vogliamo che il nostro paese torni ad essere il gioiello che era" ha detto ancora Bellini dal suo ufficio ricavato nella ex scuola costruita dopo il terremoto del 1997 e che ha retto benissimo alle ripetute scosse. "La gente - dice il sindaco - è stanca, ha bisogno di fiducia e speranza". (ANSA).