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Libri: guerra del pesce nel Mediterraneo, "continente liquido"

Libri: guerra del pesce nel Mediterraneo, "continente liquido"

"Luogo fisico ma anche ideale di conciliazione di identità"

PALERMO, 24 novembre 2022, 12:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"La 'guerra del pesce', con il suo strascico di paura e morti, resterà una questione internazionale irrisolta, che porterà alla fallimento della pesca siciliana e della politica comunitaria del mare Mediterraneo, luogo fisico ma anche ideale di conciliazione di identità, di incrocio e di condivisione tra popoli, che sana le diversità attraverso un'opera virtuosa ed instancabile accomunando tutti nella fatica e nel lavoro". Un tema attuale che a Mazara del Vallo è molto avvertito soprattutto alla luce dei recenti sequestri dei pescherecci da parte delle autorità libiche. Ed è questo l'argomento principale affrontato nel libro "MediterraneoMar, continente liquido", scritto dal mazarese Giuseppe Messina, 57 anni, segretario regionale dell'Ugl (Angelo Mazzotta editore; 315 pagine; 24,90 euro, copertina di Hajto), in distribuzione in questi giorni.
    "Partendo dall'uomo e dalle sue fragilità, - dice l'autore - intendo ridestare il dibattito intorno all'antico problema della guerra del pesce mai affrontato in termini risolutivi, con l'intento di restituire fiducia e sicurezza ad un'area da sempre caratterizzata da forti tensioni sociali". Ne emerge uno studio che trae "linfa dalla necessità di interpretare le ragioni di scelte politiche fallimentari del recente passato da parte di istituzioni nazionali e sovranazionali, fornendo loro un contributo per prevenire, gestire e affrontare le controversie in ambito marittimo", osserva.
    "Per questo analizzo anche il ruolo dell'Unione Europea, che - prosegue Messina - ha competenza esclusiva nell'ambito delle relazioni internazionali in materia di pesca e ha, conseguentemente, una grande responsabilità nel concentrare ogni sforzo diretto a costituire un nuovo moderno approccio economico e sociale per un futuro sostenibile". L'autore traccia, infine, nuove strade percorribili per il futuro, perché, nel "Continente liquido", cessi di dominare di stabilità politica a favore della Pace e della prosperità in un'ottica di integrazione e di convivenza civile dei popoli. E cita l'augurio di Nicola De Felice, ammiraglio di divisione che fu comandante di Maresicilia, per trovare una soluzione ai contrasti: "La via maestra resta comunque la volontà di trovare un accordo con i singoli stati della sponda del Mediterraneo sullo sfruttamento congiunto e controllato della pesca".
   

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