(di Giovanni Franco)
GIUSEPPE LEONE - PAUSA PRANZO
(Plumelia edizioni, pp.185, 40 euro). Leonardo Sciascia ha lo
sguardo sospeso nell'aria, la sigaretta tra le dita della mano
destra, accanto a lui la regista Lina Wertmüller con i suoi
immancabili occhiali bianchi parla incessantemente, ma lo
scrittore sembra pensi ad altro. Sono seduti intorno a un tavolo
con altri commensali in attesa di mangiare a Siracusa nel 1985.
Un'immagine in rigoroso bianco e nero che nella sua essenzialità
racconta un momento di vita privata. E' una delle foto raccolte
nel libro "Pausa pranzo", del ragusano Giuseppe Leone di 85
anni, edito da Plumelia in distribuzione in questi giorni.
Protagonisti del volume sono il cibo e le persone in una
simbiosi declinata in vari aspetti.
"Tutto prende spunto - dice Leone - dal gioco della memoria,
dall'osservazione della società, in particolare durante
quell'abitudine antica quanto il mondo del conviviale: durante i
matrimoni, nelle strade, il desinare nei campi durante il
ristoro dal lavoro della raccolta delle olive o nelle cene
raffinate tra intellettuali e amici". Ecco così scorrere una
carrellata di volti e scorci della Sicilia più antica, non da
cartolina. Sono ritratti contadini, operai, intellettuali,
bambini, donne. "Il racconto poetico di un mondo sociale che è
in continuo mutamento e in alcun casi del tutto scomparso",
aggiunge Leone. Istantanee di oltre mezzo secolo di storia dove
"il cibo diviene con la sua simbologia il cardine della
narrazione sulla ritualità radicata nella tavola, - osserva
l'autore - sulle relazioni familiari ma più universalmente
umane". Sfogliando le pagine del volume sembra sentire l'odore e
assaporare il gusto delle pietanze ritratte, della ricotta
calda, dei formaggi o dai sughi di piatti con carne o pesce.
Pranzi condivisi con gli animali domestici nelle case dei
pastori. E ancora i pezzi di pane e "tumazzo" modicano
addentati, con voluttà e accompagnati da un bicchiere di vino
rigorosamente rosso, dai braccianti e dalla braccianti agricoli
durante un momento di relax sotto grandi alberi o gli spuntini
consumati in riva al mare dalle famiglie al completo tra un
bagno e un altro. Tutto in un clima di condivisione.
"Le immagini che danno vita a questo grande affresco fotografico
restituiscono anche il rimando ai grandi artisti siciliani del
Novecento - scrive nel suo intervento Concetto Prestifilippo -
Intellettuali protagonisti incontrastati che animavano un'isola
divenuta crocevia del dibattito culturale italiano. Sciascia,
Bufalino, Consolo, Enzo Sellerio, Danilo Dolci, solo per citare
alcuni dei personaggi raffigurati. Praticavano un agire politico
di intervento, speso di denuncia aspra. Era la Sicilia metafora
del mondo. La letteratura siciliana contemporanea sembra invece,
inesorabilmente, cedere alle lusinghe e alla pratica della
narrazione deliziosa, consolatoria, materna, avvolgente".
Le immagini di Leone scattate dal 1958 al 2022 ci mostrano uno
schermo reale del cambiamento di un'epoca attraverso appunto la
pausa pranzo che per molti siciliani, soprattutto per gli over
trenta, non contagiati dalla filosofia del fast food, è sacra.
"Alcune fotografie - sostiene nel suo testo pubblicato nel
libro Federica Siciliano - richiamano atmosfere impressioniste,
come nei quadri di Renoir e fanno respirare la sensazione
estatica di chi le ha scattate come se compartecipasse
all'idillio del momento".
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