Un'edizione natalizia che invita a
scoprire luoghi che contengono preziosi tesori restaurati di
recente (quattro dei quali proprio grazie al contributo delle
Vie dei Tesori) e a contribuire a recuperarne altri. Questa
edizione delle Vie dei Tesori a Palermo si inaugura lunedì 27
con l'apertura del museo di zoologia Doderlein, poi dal 28 al 30
dicembre e dal 4 e 5 gennaio il resto del programma, i concerti
e una mostra particolarissima, una personale dell'artista visual
Marco Papa nell'appena restaurato ex palazzo Valguarnera di
Santa Lucia che offre anche una vista inedita su piazza Bellini.
Tutto smart, veloce, sicuro, visitabile, con i coupon da
acquistare sul sito www.leviedeitesori.com, da dove ricavare
anche info su ingressi, modalità di accesso e orari dei siti.
La sorpresa più attesa sarà di certo la Casina Cinese dove
Le Vie dei Tesori, dopo aver promosso nel 2017 il restauro e la
ricollocazione dei 27 straordinari lampadari, hanno finanziato
adesso il recupero della famosa tavola matematica del Marvuglia,
il marchingegno ideato per garantire la privacy durante i pasti
dei sovrani: i piatti giungevano dalla cucine sottostanti, come
serviti da fantasmi. Ma è tutta la residenza in stile orientale
dei Borbone a essere un'esperienza di visita straordinaria,
condita in questa occasione - grazie alla collaborazione del
Museo etnografico Pitré - dalle visita alle cucine (quella Reale
e quella rustica) da dove arrivavano le leccornie per i sovrani.
Magnifica anche la visita al settecentesco ex Palazzo dei
Valguarnera Marchesi di Santa Lucia, chiuso dal 1964 dopo un
grande incendio, e oggi finalmente restituito dopo un lungo
restauro di privati. Oltre allo spettacolare affaccio su piazza
Bellini, non va persa Visione, Segno /Vision, Sign, personale di
Marco Papa, a cura di Riccardo Lisi. Artista visivo anconetano,
Papa per questa mostra (visitabile fino al 30 marzo), ha
allestito la Visione della Meta Carrozza Fisica Santa:
apparizione in forma di disegno di un'opera che rilegge l'antica
carrozza palermitana.
Un altro restauro cui ha contribuito il festival è quello
che l'ebanista Gerlando Calì ha condotto sulle "sedute dei
banchi" della Cappella delle dame, la preziosa sede delle
Signore Dame del Giardinello al Ponticello di cui fanno parte,
dalla fine del '500, aristocratiche palermitane devote alla
Madonna del Parto. Si potrà visitare l'oratorio soltanto la
mattina del 5 gennaio, sulle note dell'organo dal maestro
Giordano, che accompagna il giovane soprano Fabiola Galati.
Attorno alla Bottega delle percussioni - un altro dei segreti
meglio conservati del centro storico, alle spalle dei Cassaro un
laboratorio artigianale dove si costruiscono tamburi - due
appuntamenti, un concerto dell'orchestra Jambo Sana (29 dicembre
e 4 gennaio, alle 18.30) e un Drum circle, cerchio energetico di
suoni (28, 30 dicembre e 5 gennaio alle 18.30).
Accanto a queste esperienze, apriranno le porte di sei luoghi e
tre botteghe storiche, tutte legate al filo rosso dei restauri:
il museo Doderlein da cui proviene lo scheletro della leonessa
birmana restaurato dalle Vie dei Tesori e conservato all'Orto
Botanico, che aprirà ai visitatori il prezioso Gymnasium con
l'erbario storico e il gabinetto scientifico; la barocca chiesa
della Pinta che è tornata a risplendere da pochi mesi;
l'elegante secondo piano di Palazzo Mirto. E poi il
settecentesco Palazzo Oneto, dove è stato appena completato un
importante lavoro di recupero, Palazzo Costantino che invece
attende un restauro ma non demorde e mostra il sontuoso affresco
del Velasco ancora incorrotto. Tre le botteghe da scoprire: da
Shahidi, dove pulire e recuperare un tappeto è un'arte; un
laboratorio, aperto oltre trent'anni fa dall'iraniano Ataollah
Shahidi.
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