Sono stati aggiudicati i lavori
per il recupero e la riqualificazione di Borgo Bonsignore a
Ribera, nell'Agrigentino. Le opere, finanziate dalla Regione
Siciliana con 2,2 milioni di euro, saranno avviate entro
ottobre. "E' l'inizio - commenta il governatore Nello Musumeci -
della prima di quattro riqualificazioni che dà seguito a una
norma votata dall'Ars nel 2014 e rimasta inattuata. Un recupero
non solo dell'identità culturale e di un patrimonio vincolato,
ma anche un investimento per il turismo legato alla campagna".I
lavori, che consentiranno il ripristino dell'impianto
originario, prevedono anche la realizzazione di uno spazio
culturale in cui sarà raccontata, attraverso antichi filmati
dell'Istituto Luce e fotografie d'epoca, la storia e la vita
della borgata. "Il recupero di Borgo Bonsignore - dice
l'assessore dei Beni culturali e dell'identità siciliana,
Alberto Samonà - realizza la volontà del governo Musumeci di
salvaguardare la storia più recente dell'Isola e, in
particolare, la memoria di un'esperienza interessante e poco
conosciuta, che va letta sotto molteplici aspetti, non ultimo
quello urbanistico, architettonico e artistico. Sul recupero di
Borgo Bonsignore - aggiunge l'assessore - la soprintendenza dei
Beni culturali di Agrigento ha posto l'attenzione avviando, sin
dal 2017, la procedura di dichiarazione di interesse culturale.
L'architettura dei borghi rurali riflette la complessità del
panorama architettonico italiano degli anni Trenta, in cui
convivevano le istanze del razionalismo europeo più rigoroso,
con il cosiddetto stile Novecento che perseguiva una rilettura
della tradizione".
Il BorgoBorgo Bonsignore - inaugurato nel 1940 e realizzato
dall'Ente nazionale per la colonizzazione del latifondo in
collina, a 13 chilometri da Ribera - deve il suo nome alla
memoria di "Antonio Bonsignore", capitano dei carabinieri di
Agrigento, caduto in combattimento nel 1936 a Gemu Gador,
durante la "campagna in Africa".
Si tratta di uno dei primi otto borghi rurali messi in cantiere
in Sicilia con l'obiettivo di favorire la piccola proprietà
contadina e combattere il latifondo. Il progetto prevedeva la
presenza di un medico, una levatrice, un ufficiale d'ordine e
due guardie con attribuzione anche di fontanieri, tutti con
obbligo di residenza. Gli abitanti, che al momento al momento
dell'inaugurazione erano appena un centinaio, in pochi anni
salirono a seicento. La struttura urbanistica è costituita da un
insieme di edifici disposti attorno a un'unica piazza quadrata,
parzialmente chiusa da portici e dominata dalla torre del
littorio, su cui si trovano anche la chiesa con la canonica, il
dispensario medico, la scuola, gli uffici dell'ente di bonifica
e del podestà, la trattoria, l'ufficio postale e la caserma dei
carabinieri. La chiesa presenta decorazioni con vetri colorati e
affreschi realizzati dal pittore futurista Alfonso Amorelli,
originario di Sambuca di Sicilia, mentre le formelle in
terracotta che decorano la trattoria e la scuola sono opera
dell'artista Salvatore Alberghina.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA