(ANSA) - CALTANISSETTA, 10 OTT - "L'Istituto superiore di
sanità ha pubblicato recentemente un report secondo il quale i
vaccini proteggono dall'infezione e anche dalla variante Delta,
che attualmente è quella prevalente, per il 77%; proteggono nei
confronti del ricovero per circa il 93% e dal ricovero in
intensiva e dalla morte per circa il 95%. Quindi i vaccini
funzionano ancora molto bene". L'ha detto l'infettivologo
Gaetano Scifo, ex primario del reparto di Malattie Infettive
dell'ospedale di Siracusa, nel corso del XII Congresso della
Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali)
organizzato a Caltanissetta dal primario del Sant'Elia Giovanni
Mazzola.
"Vi è una fascia di soggetti che si infettano anche tra i
vaccinati - ha aggiunto Scifo - ma tra questi ultimi prevalgono
delle forme asintomatiche o oligosintomatiche, cioè
sostanzialmente benigne. Mentre tutte le forme gravi al momento
sono assolutamente prevalenti nella fascia di popolazione non
vaccinata".
L'infettivologo ha anche fornito gli ultimi dati sugli
effetti collaterali: "Le reazioni anafilattiche, nell'ultimo
report dell'Aifa, sono 4 per milione di soggetti vaccinati per
il Pfizer, 2 per milione di soggetti sia per Moderna che
Astrazeneca. Le miocarditi - spiega - sono 1 caso per milione
di soggetti vaccinati, ma un recente studio israeliano ci dice
che nella fascia di età tra i 16 e i 29 anni si può arrivare
anche a 20 casi di miocardite per milioni di soggetti vaccinati,
quindi è sicuramente una complicanza della quale bisogna
prendere atto anche se la stragrande maggioranza di questi
soggetti che sviluppano miocardite sviluppano forme benigne, a
rapida risoluzione, senza esiti importanti, dalla gestione
piuttosto semplice e non problematica".
"Per Pfizer e i vaccini a mRna - conclude Scifo - non abbiamo
dati sulle trombosi dei seni venosi centrali o le trombosi
atipiche splancniche, abbiamo dati di trombosi solo per i
vaccini a vettore adenovirale, e quindi per Astrazeneca e
Johnson & Johnson, però nel tempo si è visto che questi casi,
che in un primo tempo si era detto fossero 1 su 200 mila, si è
visto che sono circa 1 per milione di somministrazioni. Le
cosiddette trombosi atipiche oggi le conosciamo molto meglio.
Sono stati definiti i meccanismi patogenetici che sono di tipo
autoimmunitario e definiti anche algoritmi per la diagnosi e la
terapia. In generale se noi guardiamo gli effetti collaterali
riportati nell'ultimo report di Aifa, quelli della seconda dose
sono la metà di quelli della prima. Quindi sono le prime dosi a
dare più effetti collaterali". (ANSA).